Se la norma contenuta nell’articolo 31 del ddl Boschi verrà confermata anche a Montecitorio, lo Stato tornerà ad avere competenza praticamente esclusiva in materia di organizzazione scolastica perché “non sarà più soltanto riferita alle norme generali sull’istruzione”.
Secondo Anief presto verranno meno le doglianze delle regioni, come Veneto e Puglia, sul mancato rispetto della riforma della Buona Scuola nei confronti della Costituzione. Quindi, per contrastare i tanti passaggi illegittimi della Legge 107/15 non rimarrà che l’arma dei ricorsi in tribunale, attuati direttamente dal personale danneggiato.
Ci sono importanti novità per la scuola a seguito dell’approvazione da parte del Senato dell’articolo 31 del disegno di legge Boschi sulla revisione della Costituzione: la modifica, arrivata nelle ultime ore e che per diventare legge dovrà superare il vaglio della Camera, va infatti a mutare l’articolo 117 della carta costituzionale, la quale disciplina le competenze legislative dello Stato e delle Regioni. Con lo Stato che tornerà quindi ad avere competenza praticamente esclusiva in materia di organizzazione scolastica.
La modifica all’articolo 117 della Costituzione non è casuale, ma rappresenta la risposta della maggioranza parlamentare, sulla spinta del Governo, alla decisione di alcune giunte regionali – come Veneto e Puglia – di impugnare la Legge 107/2015, presso la Corte Costituzionale, proprio perché non rispettosa dell’autonomia delle regioni su diversi punti. Come formazione dell’infanzia e professionale, orientamento, scuole innovative e merito del personale, solo per citarne alcuni.
“Pertanto, se la modifica del DdL Boschi passerà anche a Montecitorio, tutti questi rilievi perderanno efficacia”, spiega Anief. “Perché mutando il rapporto tra Stato e Regioni, con il primo che assorbe la competenza esclusiva su una lunga serie di competenze, è evidente che lo scenario che ci apprestiamo a vivere è quello di far venire meno le doglianze delle regioni sul mancato rispetto della riforma della Buona Scuola nei confronti della Costituzione. A questo punto per contrastare i tanti passaggi illegittimi della Legge 107/15 non rimarrà che l’arma dei ricorsi in tribunale attuati direttamente dal personale danneggiato”. (da Agenparl)