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Lo storico edificio del Liceo “Mamiani” di Roma compie un secolo. E festeggia

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Il Liceo Ginnasio Statale “Terenzio Mamiani”, storico liceo classico (ma anche scientifico e linguistico) della capitale, festeggia i suoi primi cento anni. O meglio, i cento anni della sua sede definitiva, il bellissimo edificio scolastico neobarocco inaugurato il 17 maggio 1924 sul Viale delle Milizie, all’ombra dei platani tra quartiere “Prati di Castel Sant’Angelo” e “della Vittoria”: il Liceo era stato in realtà fondato già nel 1885, e fino al 1889 aveva convissuto col Liceo Ennio Quirino Visconti nel palazzo del Collegio Romano, proprietà dei Gesuiti. Dal 1889 al 1924 la sua sede era stata nel rinascimentale palazzo Sora su Corso Vittorio.

Un pezzo di Storia d’Italia

Liceo d’alto lignaggio, dunque, e dalla storia autorevole. Per celebrare il primo secolo nella storica sede che lo contraddistingue — opera del visionario architetto e ingegnere Vincenzo Fasolo, cui Roma deve anche il ponte Duca d’Aosta, il monumento che commemora la breccia di Porta Pia, la Casina delle Civette a Villa Torlonia e non solo — il Liceo si veste a festa. La mattina del 17 maggio la spettacolare Aula Magna ospita una sessione di studio (riservata agli studenti) sul conte Terenzio Mamiani della Rovere (1799-1885): patriota risorgimentale, politico e scrittore, nonché cugino di Giacomo Leopardi, Mamiani fu deputato dell’Assemblea Costituente della Repubblica Romana nel 1849, poi ministro della Pubblica Istruzione tra 1860 e 1861.

Si parlerà anche degli anni Venti del Novecento, quando l’edificio entrò in funzione. In una seconda sessione si descriverà il quartiere Prati dal punto di vista stilistico, artistico e architettonico: nel quartiere, infatti, il Liceo si inserisce armoniosamente come centro di riferimento artistico, culturale e civile.

Una mattinata di riflessione sul ruolo del “Mamiani” nei suoi 139 anni di vita

Dopo il saluto della Dirigente Scolastica Tiziana Sallusti, il professor Fabrizio Battistelli, Professore ordinario di sociologia presso la Sapienza Università di Roma, parlerà di “Terenzio Mamiani, Dante e lEuropa”. La seconda relazione, “Svegliarsi negli Anni Venti”, sarà tenuta dallo scrittore e drammaturgo Paolo di Paolo. Alessandro Scarsella, docente di critica letteraria e letterature comparate nell’Università Ca’ Foscari di Venezia, relazionerà su “Alfredo Panzini scrittore, professore al Mamiani”. Seguirà l’intervento del giornalista Marino Sinibaldi (ex alunno del “Mamiani”), “Cominciare a leggere al Mamiani nel 1968”.

Poi Luca Ribichini (docente di architettura dell’Università La Sapienza) illustrerà “L’edificio del Liceo Mamiani nella storia moderna di Roma”, seguito da Orazio Carpenzano (Ordinario di Progettazione nella Facoltà di Architettura di Sapienza Università di Roma) sul tema “Larchitettura del Liceo Mamiani nel contesto urbano del quartiere Prati di Roma” e da Marco Fasolo (anche lui docente de La Sapienza) su “Vincenzo Fasolo: progettista, disegnatore, storico dell’architettura”.

Nella mattinata si esibirà il Coro Mamiani, con coreografie e scenografie.

Tra musica e visite guidate

Alle ore 18,00 del 17 maggio avrà luogo il concerto “Un liceo degno di… note”: verranno eseguiti al pianoforte brani elaborati nel primo quarto del XX secolo da Milij Alekseevič Balakirev, Maurice Ravel, Ottorino Respighi (quest’ultimo soprattutto legato alla Roma del tempo).

La mattina del 18 maggio il Liceo si aprirà al pubblico, mentre nel pomeriggio vi si svolgeranno eventi ed attività realizzate degli studenti, col coordinamento dei loro docenti. Al pubblico sarà possibile prender parte alle visite guidate dell’edificio, dei suoi spazi didattici e di quelli museali (Museo di fisica e scienze naturali).

Saranno insomma due giornate speciali, come speciale è questo Liceo, uno dei più antichi di Roma e d’Italia, testimonianza dello sforzo e dell’attenzione che lo Stato italiano di un secolo fa dedicava alla pubblica istruzione (attenzione e sforzo che oggi decisamente rimpiangiamo).

Cultura, idee, libertà, antifascismo

Il “Mamiani” sorge in un quartiere di tradizione democratica e laica, costruito ai tempi del sindaco radical-democratico Ernesto Nathan. Da sempre nel quartiere risiede una borghesia illuminata, liberale e democratica, parte della quale si oppose fattivamente al fascismo, rischiando e pagando di persona.

Il “Mamiani” ebbe come studenti alcuni protagonisti della Resistenza: Rosario Bentivegna (partigiano che pianificò l’azione di via Rasella, poi punita con la feroce strage nazista delle Fosse Ardeatine); Maurizio Giglio e Manfredi Azzarita (assassinati appunto alle Fosse Ardeatine); Giacoma Limentani (partigiana, traduttrice e saggista espulsa dal Liceo perché ebrea).

“Ai nostri studenti combattenti nella Resistenza”

Il 23 aprile 2015 un alloro è stato piantato nel cortile del Liceo, mentre nell’atrio veniva scoperta una targa Ai nostri studenti combattenti nella Resistenza”.

Al “Mamiani” ogni corridoio, ogni atrio è intitolato a un eroe della Resistenza romana. Ad esempio, un corridoio del secondo piano è dedicato a Ughetto Forno, il piccolo dodicenne ucciso dai nazisti mentre sparava loro addosso per difendere un ponte. Camminando in quei corridoi si respira la Storia. Una Storia gloriosa di cultura e di libertà, che nessuno al Mamiani, docente o discente che sia, intende dimenticare.

Sessantotto al “Mamiani”

La tradizione democratica del “Mamiani” fu riconfermata nel marzo 1968, quando gli studenti in rivolta (dopo aver realizzato la prima occupazione studentesca di una scuola a Roma) ottennero per primi in Italia il riconoscimento ufficiale del diritto di assemblea studentesca in orario di lezione. Da allora, il Liceo è rimasto un punto di riferimento del quartiere e della capitale intera.

Auguri per i primi cento anni e per i prossimi.