Giallo in Campania relativamente al concorso dirigente scolastico bandito nel luglio del 2011 e che per certi versi, oltre a farci sorridere per l’estrema e disinvolta comunicazione, fa pure indignare i legittimi candidati che hanno superato le prove preselettive per essere ammessi agli scritti. Dai dati in nostro possesso, regolarmente pubblicati nel nostro sito, sappiamo che, relativamente alla Campania, si sono presentati alle preselezioni, organizzate da Formez Italia, su cui fra l’altro pendono gravi colpe di superficialità ampiamente denunciati, 5.539 aspiranti a preside dei quali solo 1.484 sono stati gli ammessi agli scritti.
E se sono tanti gli ammessi, la commissione dovrebbe avere davanti a sé solo, si fa per dire, 2.968 temi, che sono i due scritti elaborati da ciascun spirante a dirigente: come è possibile allora che nella nota dell’Usr della Campania, a firma del direttore generale, Diego Bouchè, si dice che al 2 aprile sono stati “valutati circa 700 elaborati su un totale di 3.640″?
Se infatti si divide (e la matematica geometrica, anche perchè di geometrie si tratta, da Euclide in poi è scienza perfetta) 3.640 per due, che sono gli scritti che ciascuno ha fatto, si ottiene 1.820, numero assai diverso di 1.484 che è il totale complessivo degli ammessi, come da noi pubblicato, agli scritti.
Da dove sono spuntati allora altri 336 concorrenti? Da quale cilindro di prestigiatore sono volati tanti nuovi aspiranti a ricoprire il posto di preside nelle scuole campane? Poliziesco, giallo o gioco di prestigio? Sicuramente è un thriller che non farà dormire più sonni tranquilli ai vincitori delle preselezioni che fino a oggi (per quanto a noi è dato sapere) erano convinti che ciascuno aveva davanti 1.484 concorrenti meno uno, cioè se stesso.
Ma era pure abbastanza noto che 4 aspiranti, dei 1.484, erano stati prima ammessi con riserva e poi depennati, per cui il totale complessivo dei partecipanti alle prove scritte sarebbe dovuto essere di 1.480: ma è così? Neanche per sogno. Anzi, neanche per incubo, relativamente ai candidati.
E infatti, per completezza di informazione, abbiamo fatto le nostre verifiche direttamente alla fonte, allorchè abbiamo visto, calcolatrice alla mano, che i numeri stavano per diventare tra il dogmatico e l’opinione, mentre loro, che sono numeri, abbisognano scientifica certezza; e tutto ciò mentre pubblicavamo la notizia che ad Ancona un manipolo di docenti esclusi dagli orali chiamava la polizia per accedere alla documentazione e agli atti della commissione esaminatrice.
E siamo venuti a sapere, dunque, che alla prima prova scritta, quella del 14 dicembre 2011, a sedersi nelle scuole campane reclutate per ospitare l’evento, i candidati erano in numero di 1.835 e che il giorno successivo sono diventati 1.820, numero in ogni caso sempre superiore ai 1484 dei comunicati ufficiali e che non contemplavano l’eccesso “imprevisto” di 336 candidati, diciamo così, extra.
Non lo contemplavano ma risultavano in linea perfetta con quanto comunicato dal direttore generale dell’Usr della Campania, dott. Diego Bouchè, il 2 aprile scorso.
Giallo risolto? Non del tutto.
Infatti, sull’onda lunga e perplessa delle nostre domande, siamo venuti a sapere che in Campania è successo ciò che da nessuna altra parte si è verificato e cioè che il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da oltre 400 concorrenti che non avevano superato le preselezioni. ecco il nodo e lo svelamento del giallo.
Continuando tuttavia ancora le nostre ricerche scopriamo pure un articolo di Repubblica, edizione di Napoli, del 15/12/2011 in cui l’”affaire” è ampiamente denunciato e dove addirittura si parla di 440 candidati che avrebbero ottenuto la sospensiva e quindi chiamati regolarmente a sostenere le prove scritte.
Chiarita la questione, rimane il dubbio sul futuro esito del concorso stesso e la certa indignazione di coloro i quali scoprono altri 440 imprevisti concorrenti.
Questa narrazione, come è comprensibile, fa a pugni con quanto finora è stato dichiarato da tante parti, ministeriali e no, e cioè che era stata garantita trasparenza e correttezza di procedura, senza dimenticare fra l’altro che con questa sentenza del Tar Campania si apre un precedente dirompente per gli altri concorrenti esclusi dalle prove scritte e che si erano rivolti ai Tar delle rispettive regioni.
Si chiederanno costoro perché solo in Campania si passa il fronte e nelle altre no?
Si immagini ancora quale voragine si possa aprire qualora anche uno solo dei ricorrenti superi gli scritti e poi gli orali, diventando dirigente? Come si regoleranno coloro che si vedranno superati?
Gli avvocati sono avvertiti, ma pure gli Uffici scolastici delle altre regioni e pure i docenti e le scuole dove ancora manca il dirigente, e che magari sono affidate al buon volere dei reggenti o degli incaricati (anche costoro fra l’altro attendono soluzioni onorevoli).
Un ultimo commento, visto che ci siamo.
In Sicilia ancora si attende la ricorrezione degli elaborati, resi anonimi, dei concorrenti esclusi dal concorso a dirigente del 2004; concorso annullato dal Cga di Palermo e poi ripreso con la legge 202/2010: come finirà, visto pure che avrebbero diritto di precedenza nell’assegnazione dei posti messi a concorso nel 2011? Più della didattica e della serenità della scuola, a quanto pare, poté il digiuno di carriera dei professori sempre più, vedi anche i precari, in mano alla legge e agli avvocati
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