Le giuste relazioni tra Dirigente scolastico e docenti, stanno alla base dell’equilibrio dei rapporti interpersonali e del buon funzionamento della scuola. Se il Ds è despota e alcuni insegnanti dimostrano di essere eccessivamente servili al cospetto del capo, allora il rischio di squilibri, iniquità e ingiustizie all’interno di una comunità scolastica è molto alto.
I casi di alcuni docenti eccessivamente servili e premiati dal capo
Le relazioni tra docenti e dirigente scolastico sono importanti, ma è necessario che in un rapporto di gerarchia, si faccia molta attenzione, da una parte e dall’altra, a non sconfinare in confidenze o in un’invasione della privacy.
Il caso di una Dirigente Scolastica che chiede ad una docente dello staff di lasciare la scuola per farsi fare delle commissioni private è uno sconfinamento che, oltre a non essere professionale, rompe i regolari equilibri delle giuste relazioni all’interno della scuola. L’effetto di una richiesta del genere potrebbe essere devastante all’interno di tutta la comunità scolastica.
La docente di A011 (italiano e latino) di un liceo scientifico che è utilizzata dalla Ds per la cura delle piante della Presidenza, è un altro caso di errata relazione professionale, anche questo tipo di confidenza e di compito inappropriato, può generare malcontento soprattutto se la docente dal pollice verde è premiata dalla Ds con il bonus del merito.
Molto nocivo è anche il caso dei Ds che danno e si fanno dare del “tu” da alcuni docenti, mentre si dimostrano distaccati e pretendono distacco, usando il “lei, da altri insegnanti. Questo è il modo più semplice per creare avversità e fazioni all’interno della scuola.
Lo strapotere dei Ds dipende anche dalle sue relazioni interpersonali con i docenti
Quando in una scuola il Dirigente scolastico si circonda solamente da docenti servili e acquiescenti al suo volere, allora, molto spesso, la scuola è profondamente spaccata tra gli obbedienti, gli ignavi e i disobbedienti.
Tuttavia lo strapotere del Ds si alimenta del servilismo di alcuni docenti per proliferare e sottomettere totalmente al suo volere l’intero collegio.
Troppo spesso ci si lamenta che i Collegi dei docenti di questa era dell’autonomia scolastica sono acquiescenti al volere del Ds, nessuno osa contraddire il volere del capo e nessuno osa deliberare contrariamente a quanto già deciso. Eppure il potere collegiale, anche se ridotto da alcune norme dei primi decenni del 2000, è pur sempre decisivo nelle sue delibere, ma pochi sono i docenti che hanno voglia di imporre la propria volontà.