Attualità

Lo studente entra in una classe non sua, il docente interviene e viene colpito con un pugno. Le scuse: “ho perso il controllo”

Ancora un episodio di violenza nei confronti di un insegnante. Stavolta la “vittima” è un docente di un istituto superiore di Modena, colpito con un pugno allo stomaco da uno studente di 17 anni: il giovane è stato denunciato dalla polizia di Modena.

Il ragazzo accusato di interruzione di pubblico servizio

Il giovane, riporta l’agenzia Ansa, è indagato per interruzione di pubblico servizio. A risalire all’identità del 17enne sono stati gli uomini della squadra mobile, attraverso le telecamere presenti nell’area della scuola.

Sembra che il 17enne, insieme a un altro studente ancora da identificare, è entrato nell’istituto scolastico dove i due sono iscritti, entrando poi dentro un’altra classe.

Quando il docente è intervenuto per allontanarli, il giovane lo avrebbe colpito con un pugno, prima della fuga.

L’alunno ha spiegato di essere entrato in classe per fare visita ad alcuni amici e si è scusato per il gesto commesso, dichiarando di aver perso il controllo trovandosi in una situazione che mai si era trovato a gestire. Sono in corso accertamenti per risalire all’identità del complice.

La “stretta” nel decreto sicurezza bis

A proposito degli episodi in crescita di violenza verso i docenti, ricordiamo che in uno degli ultimi provvedimenti legislativi del Governo M5S-Lega, il decreto sicurezza bis, è stata effettuata una “stretta” sui reati commessi verso i pubblici ufficiali, quindi anche verso gli insegnanti e tutto il personale in servizio nella scuola.

La norma – che sembrata proprio una risposta all’escalation di casi di violenza verso i docenti e la richiesta generalizzata di una legge ad hoc – è contenuta nella conversione in legge con modificazioni, pubblicata in G.U. il 9 agosto scorso del decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53, recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica.

Qui di seguito, riportiamo quello che è stato approvato a pagina 186 della Gazzetta Ufficiale, serie Generale del 9 agosto: “Art. 341 -bis (Oltraggio a pubblico ufficiale) . – Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è aumentata se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato”.

Non si può ledere l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale

Ma cosa significa offendere “l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale”? Secondo gli articoli 339 e 336 del codice penale, si tratta di reati che corrispondono a “violenza o minaccia” oppure alla “resistenza a pubblico ufficiale”.

Come già scritto dalla Tecnica della Scuola, atti violenti contro i professori possono essere costituiti non solo da offese, percosse, lesioni e violenza privata, ma il reato scatta anche in caso di stalking, minaccia e diffamazione.

Anche l’ingiuria, oggi depenalizzata, costituisce reato se rivolta ad un pubblico ufficiale: si tratta, infatti, di oltraggio a pubblico ufficiale, delitto che può essere commesso dall’alunno che insulti apertamente il docente o che lo denigri in presenza di altre persone.

Cosa deve fare un docente aggredito?

Se subisce un’aggressione verbale o fisica, il docente deve informare, con una lettera scritta, il preside nonché, visto l’art. 2087 del Codice civile inerente la responsabilità del Dirigente (obbligato ad adottare le necessarie misure atte a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti).

Ricordiamo che il docente aggredito deve chiedere allo stesso di prendere provvedimenti per garantire le condizioni di sicurezza in ambito lavorativo previste dalla legge e scongiurare il ripetersi di ulteriori aggressioni in grado di provocare danni morali, fisici e/o biologici nei propri confronti.

Se sono stati riportati traumi o ferite bisogna recarsi subito in pronto soccorso per le cure del caso e chiedere il rilascio del relativo certificato medico attestante la diagnosi e le circostanze che hanno causato la richiesta di cure mediche presso la struttura ospedaliera (la certificazione dovrà essere allegata alla successiva denuncia da presentare alla polizia giudiziaria o ai carabinieri).

Il dirigente scolastico, avvisato dal grave episodio accaduto in servizio, ha l’obbligo della denuncia, relativamente ai reati perseguibili d’ufficio (art. 331 del Codice penale). La denuncia va presentata o trasmessa senza ritardo al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria.

Alessandro Giuliani

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