Categorie: Generico

Lo studente lamenta un malore? Se il prof è impreparato ed entra nel panico…

È nota l’impreparazione di una bella fetta dei docenti, al pari di un nutrito numero di cittadini, di fronte a malanni o incidenti fisici: diversi casi hanno dimostrato che solo un parte degli insegnanti riesce a mantenere, anche in circostanze inusuali, sangue freddo e buon senso. Spesso, invece, prevale il panico e si compiono atti davvero superficiali. Che se non possono essere accettati in assoluto, diventano ancora più gravi quando si verificano all’interno di una struttura scolastica dove gli alunni sono stati affidati a dei professionisti non solo dell’insegnamento, ma anche dell’educazione e del saper vivere.
Un episodio di questo genere, con esito purtroppo fatale, è accaduto anche in Gran Bretagna: ciò fa supporre che l’incapacità manifesta di una parte degli insegnanti (e delle strutture dove operano) a fronteggiare determinate situazioni non è tipica del nostro Paese. Il fatto è accaduto a Stockport, Greater Manchester, nel dicembre del 2007, ma gli esiti dell’inchiesta sono stati resi noti il 18 marzo 2010.
Questi i fatti. Sam Linton, 11 anni, era stato colpito da una forte crisi d’asma mentre stava a scuola. Il ragazzino era stato fatto uscire dall’aula dalla sua insegnante, Janet Ford, e lasciato a “riprendersi” nei corridoi della scuola. Nonostante i ripetuti avvertimenti di alcuni compagni di classe, che lo avevano visto in gravi difficoltà respiratorie, l’insegnante non aveva ritenuto opportuno verificare le sue condizioni fisiche, né rivolgersi a un medico. La madre venne avvisata che il figlio era malato, solo al suo arrivo a scuola, nel pomeriggio. Ma ormai era troppo tardi. Il ragazzo è morto poco dopo il ricovero in ospedale, vittima dello sforzo disumano che era stato costretto a subire perché nessun componente della scuola (anche non docente e lo stesso capo d’istituto) avevano compreso la gravità della situazione.
Non a caso, nel rapporto d’inchiesta si legge che il ragazzino “è morto per cause naturali cui ha contribuito in modo significativo la negliglenza, tanto individuale che a livello strutturale della scuola“. Significativo anche il fatto che dalle indagini è emersa l’assoluta mancanza di preparazione da parte degli insegnanti su come comportarsi nei casi anche più banali di malattie e incidenti. Quante vittime dovranno ancora esserci per vedere introdotta una politica, nazionale e sovra-nazionale, che obblighi tutti i lavoratori della scuola a seguire corsi di assistenza medica di base?
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Ma (a che) serve l’IA nella scuola?

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…

20/11/2024

Studenti-teppisti fotografano la terga dell’auto dei loro prof: l’obiettivo è accanirsi sulla carrozzeria? Parla la preside del liceo Salvemini di Bari

Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…

20/11/2024

Da manager docente precario, immesso in ruolo a 63 anni dopo un decennio di supplenze: un caso non raro

Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…

20/11/2024

Autonomia differenziata: la bocciatura della Corte costituzionale

La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…

19/11/2024

Bravate e reati: c’è una bella differenza

Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…

19/11/2024

Violenza sulle donne, Valditara: è legata al narcisismo dei maschi ma è anche una conseguenza dell’immigrazione illegale

Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…

19/11/2024