Lo studio della Geografia nella riforma della secondaria superiore
Al convegno, il cui tema centrale è “Identificazione e valorizzazione delle aree marginali, contributi della Ricerca, della Didattica, della Società civile”, prendono parte centinaia di insegnanti provenienti da tutte le Regioni italiane (l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, fondata nel 1954, riunisce docenti di Geografia dalla scuola primaria all’Università) ed interverranno diverse personalità istituzionali.
Il convegno, che si svolge alla vigilia di scadenze importanti che riguardano la riforma della scuola secondaria superiore, rappresenta un’occasione significativa per una lettura critica delle indicazioni attualmente presenti nel provvedimento del ministro Letizia Moratti.
Dunque, gli Stati Generali della Geografia sono pronti – come dichiara il presidente nazionale dell’AIIG, Gino De Vecchis, in sintonia con tutti gli altri sodalizi geografici – a puntare il dito “sui danni che deriverebbero alla formazione dei giovani, se non si dovessero apportare alcune modifiche”.
Per De Vecchis, che è professore ordinario di Geografia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, “particolarmente grave è l’assenza totale della geografia nei Licei tecnologico, artistico e musicale e coreutica: questa mancanza priva gli studenti di conoscenze indispensabili, fra le quali quelle relative ai grandi problemi mondiali (ambientali e socio-economici) legati alla globalizzazione”.
“Non meno sconcertante – per il presidente nazionale dell’AIIG – risulta l’assenza di articolate conoscenze relative al nostro Paese. Infatti l’Italia, con la riforma del primo ciclo già in attuazione, si studia soltanto nella scuola primaria, quando l’età non ne consente un’analisi più complessa (nella scuola secondaria di primo grado si studiano l’Europa e il Mondo)”.
Inoltre, De Vecchis fa notare che “nel Liceo economico la Geografia umana ed economica verrebbe accorpata con Scienze – Chimica – Biologia – Scienze della Terra (oltretutto in due sole ore settimanali), in un calderone così confuso e variegato che nessun docente sarebbe in grado di padroneggiare”.
Pertanto, da Campobasso i geografi italiani chiedono l’insegnamento della Geografia almeno per il primo biennio in tutti i Licei, mentre nel Liceo economico la presenza dovrebbe essere garantita senza aggregazioni nei due bienni.
Per ulteriori informazioni sul seminario, contattareDaniela Pasquinelli D’Allegra, segreteria nazionale AIIG (cell. 3498694385; e-mail dpasquinelli@aliceposta.it .