Informatics education at school in Europe è il titolo del nuovo rapporto della rete Eurydice dedicato allo studio dell’informatica nelle scuole europee.
Lo spazio che le tecnologie digitali occupano nella nostra vita quotidiana cresce ogni giorno di più.
Dai cellulari alla didattica a distanza, ascoltare musica o effettuare un bonifico bancario, le tencologie digitali modellano la nostra società e la nostra economia, e sono in costante e rapida evoluzione.
Spesso si parte dall’errato presupposto che i giovani siano naturalmente esperti di digitale e alfabetizzazione informatica. Questo non è sempre così, in particolare per chi ha meno opportunità, perché magari proveniente da un contesto disagiato.
Come scrive nell’introduzione al rapporto Mariya Gabriele, Commissario responsabile per Innovazione, Ricerca, Cultura, Istruzione e Giovani, , se vogliamo che i nostri giovani diventino attivi, responsabili e cittadini impegnati, è nostro dovere dotarli delle competenze necessarie. Non solo per il proprio personale sviluppo, ma anche per assicurarsi un posto nel mercato del lavoro. E tutto inizia in classe. È qui che si innesca l’interesse di ragazze e ragazzi, ecco dove la loro motivazione cresce, è qui che possiamo garantire che ricevano una formazione adeguata e alla fine si sviluppino le loro abilità.
A tal fine, per darci i mezzi per completare con successo la transizione digitale, la Commissione europea ha, tra l’altro, lanciato il piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027), il cui obiettivo è sostenere i sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri per adattarsi all’era digitale, ma anche per rendere l’istruzione digitale di alta qualità più accessibile e più inclusiva.
Il nuovo rapporto di Eurydice fornisce approfondimenti su come l’informatica possa essere inserita a scuola come disciplina scientifica e analizza lo situazione attuale nelle istituzioni scolastiche europee, gli ambiti più comuni di applicazione nei curricoli e le qualifiche degli insegnanti.
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