Si intitola Tackling Early Leaving from Education and Training in Europe il nuovo rapporto congiunto Eurydice/Cedefop dedicato all’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione, un problema particolarmente grave che interesse molti paesi europei.
Lo studio comparativo evidenzia gli sforzi dei singoli Stati membri (oltre ad Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia) e i tentativi della Commissione europea di monitorare gli sviluppi nell’implementazione di strategie, politiche e misure di contrasto all’abbandono precoce e di supporto all’apprendimento degli studenti.
Il fenomeno rappresenta un serio problema in molti paesi dell’UE ed è divenuto sempre più oggetto di particolare attenzione da parte di ricercatori, decisori politici ed educatori, perché ha un forte impatto negativo sulle opportunità dei giovani di entrare a far parte del mercato del lavoro. il completamento del percorso di studi può infatti offrire migliori opportunità in ambito lavorativo, oltre a tassi più elevati di produttività, costi pubblici e sociali più bassi, crescita economica e coesione sociale.
Uno dei dati che emerge è che l’abbandono precoce degli studi è fortemente collegato allo svantaggio socio-economico.
Statisticamente, gli studenti immigrati hanno tassi di abbandono più elevati rispetto agli studenti nati nel paese in questione.
Altro dato riguarda le differenze di genere: gli studenti maschi hanno quasi il doppio delle probabilità di abbandonare i percorsi di istruzione scolastica di tipo generale con qualifiche basse o addirittura con nessuna qualifica. Tuttavia, più alto è il background socio-economico, meno evidenti sono le differenze nei tassi di abbandono precoce tra studenti e studentesse.
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Ma più che questi due fattori, l’aspetto forse più determinante è la situazione socio-economica familiare: coloro che abbandonano precocemente i percorsi di istruzione e formazione provengono molto più probabilmente da famiglie con disoccupati o con reddito basso, oltre che per via del basso livello di istruzione dei genitori. Quest’ultimo aspetto è di particolare importanza in quanto, in media, sei bambini su dieci negli Stati membri, i cui genitori hanno un basso livello di istruzione, sono a rischio di povertà e di esclusione sociale, e a causa di questo potrebbero anche essere a rischio di svantaggio educativo e di abbandono precoce.
Infine, l’abbandono precoce ha conseguenze socio-economiche dirette per il singolo individuo, perché il 42,7% di giovani che hanno raggiunto un livello di istruzione secondaria superiore e una qualifica post-secondaria non terziaria e il 54,6% di laureati del livello terziario riescono a trovare un’occupazione, mentre lavora solo il 19,7% dei giovani con al massimo un livello di istruzione secondaria inferiore.