La pratica arriva dall’America e starebbe entrando in Italia, tanto da indurre molti presidi far girare circolari con l’obiettivo di mettere in allerta genitori e insegnanti.
Il termine tecnico è svenimento indotto, ma tra i ragazzi la pratica è più comunemente nota come “space monkey” o “funky chicken”. Da noi sarebbe praticato con il nome di “flash indiano” e si fa in gruppo, ma anche da soli.
In pratica il metodo consisterebbe nell’indursi a un senso di vertigine iperventilando per alcuni minuti, dopo di che si blocca il flusso di ossigeno al cervello premendo qualche istante sulla carotide. A questo punto avviene lo svenimento: per un tempo che va dai 4 agli 8 secondi circa, il ragazzo perde i sensi sotto gli occhi dei suoi compagni che osservano divertiti.
Il problema grosso, e che sta preoccupando grandemente, sta nel fatto che quei secondi senza conoscenza possono essere sufficienti a causare gravi danni al cervello portando, addirittura, alla morte. Infatti, sembra che lo svenimento indotto ha già causato alcuni decessi: dal 1994 ad oggi negli Stati Uniti se ne contano 544 e con la triste prospettiva che possano aumentare, visto il dilagare del fenomeno tra i giovani di età compresa dai 12 ai 16 anni.
In molti adotterebbero questa pratica per saltare la scuola, ma la maggior parte lo fa esclusivamente per divertirsi. Infatti, i ragazzi che praticano il “flash indiano” sembrano sottovalutare i rischi che questo comporta.
Lo documentano con video su Youtube (ci sarebbero, cercando con Google, oltre 156mila risultati) e, in molti casi, arrivano persino a spiegare come cadere seduti per non farsi male.
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