L’obbligo della vaccinazione pone al riparo sia la scuola che i genitori degli alunni, perché rende minimo il rischio di una epidemia di malattie esantematiche facilmente trasmissibili.
La scuola, come luogo di incontro, di condivisione, di aggregazione, deve essere messa al riparo da eventuali epidemie, perché gli alunni, soprattutto, in età infantile sono molto vulnerabili da attacchi di germi e batteri che scatenano focolai infettivi.
Tutti gli alunni, di routine, sono sottoposti alla vaccinazione per altre malattie esantematiche, ma ora questi casi di morbillo stanno creando situazioni di allarme.
Dobbiamo stare attenti a proteggere i bambini che possono facilmente passarsi tra loro il focolaio infettivo, per cui l’obbligatorietà della vaccinazione assume i connotati di un’azione preventiva.
Occorre, quindi, fare prevenzione e informazione a tutti i livelli onde poter gestire eventuali situazioni complicate.
Tuttavia i casi conclamati di morbillo non devono essere additati come fenomeni di caccia all’untore come se si trattasse di una peste, bensì devono essere sottoposti ad un’azione preventiva senza creare panico, ma soltanto adeguata ed opportuna informazione tra coloro che operano all’interno della comunità scolastica.
Questi casi non devono però in alcun modo precludere l’obbligo dell’istruzione che deve restare garantito ai tutti gli effetti, ma soltanto porre una maggiore e puntuale attenzione alla prevenzione.
Mario Bocola
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