Il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli plaude alla campagna vaccinale e dice a Mezz’ora in più di Lucia Annunziata su Rai3: “Siamo all’85% che ha ricevuto almeno una dose e l’80% che ha ricevuto due dosi e questo è un risultato formidabile che credo debba essere riconosciuto a tutte le istituzioni sanitarie del Paese, alle attività del commissario per l’emergenza un risultato che ci ha permesso di ridurre la circolazione virale e di ridurre il numero di morti”.
E poi ha aggiunto: “Non solo la situazione epidemiologica è favorevole ma continua a migliorare e la riapertura delle attività lavorative, così come delle scuole, al momento non ha impattato negativamente“.
Stando ai dati riportati da Locatelli, solo il 15% degli italiani non sarebbe vaccinato, e dunque si tratterebbe di circa 7 milioni di residenti in Italia che non hanno ancora ricevuto neanche una dose. Ma sono tutti “No vax”? Non sembra. In larga parte si tratterebbe pure di “ni vax”, di persone cioè incerte nella valutazione costi-benefici o semplicemente impaurite. Aspettano il da farsi e non sono quindi ideologizzati come invece le ultime manifestazioni e gli attacchi alla sede della Cgil di Roma vorrebbero far credere. E come vorrebbero pure far credere alcuni talk televisivi che danno di continuo la parola esponenti, estremamente ideologizzati e di destra, che vorrebbero far passare una linea che ha più carattere politico che di effettivo rifiuto razionale dei vaccini.
Dunque in definitiva si tratta di una minoranza che però fa caciara massima e che attira su di sé l’attenzione dei media, lasciando quindi immaginare che il “movimento” sia ben più importante e numeroso di quanto i numeri fanno invece registrare.
Se tuttavia certa politica di destra non facesse l’occhialino alla sua frangia estrema non si arriverebbe a queste forme di squadrismo che ne richiamano ben altre del secolo scorso, mentre basterebbe riflettere, senza sprecare molte energie, che nelle nazioni fasciste e dittatoriali chi manifesta contro il governo non se la passa liscia, come avveniva durante il ventennio in Italia e in Germania. Quello che i facinorosi di ieri a Roma aspirano a far ritornare.
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