“Occupare gli istituti scolastici è un’abitudine solo italiana, delle scuole di tipo liceale e specificamente delle grandi città”: lo ha affermato il presidente dell’Anp.
Sembra proprio di no, perché, scrive Agi, il fenomeno delle occupazioni interessa diversi Paesi europei. In primo luogo la Francia, dove gli studenti bloccano le scuole superiori per protesta. Sta succedendo in questi giorni coi “gilet gialli” ed è anche successo in passato contro la riforma del mercato del lavoro voluta dal governo Hollande, o quando il governo Sarkozy aveva discusso e approvato una contestata riforma delle pensioni.
Anche in Spagna le scuole superiori vengono occupate per protesta dagli studenti. Era successo contro i tagli all’istruzione voluti dal governo Rajoy, ed è successo poi anche più di recente in Catalogna, in occasione del referendum indipendentista.
Nel Regno Unito gli studenti avevano occupato edifici in tutto il Paese nel 2010, per protestare contro i tagli all’istruzione e l’innalzamento delle tasse scolastiche. Ma anche in Grecia, Brasile, Argentina gli studenti hanno occupato le scuole.
Insomma, scrive Agi, è falso che occupare gli edifici scolastici sia un’abitudine solo italiana.
Ma anche l’altra affermazione sarebbe falsa, quella cioè che siano i soli liceali e nelle grandi città a occupare le scuole.
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