Contro l’avanzata del virus sarebbe il caso di un lockdown totale di tutte le scuole d’Italia dall’infanzia alle superiori almeno fino a Natale. Purtroppo questa esigenza improcrastinabile è dettata che la situazione emergenziale non accenna a migliorare e che la curva epidemiologica ci offre solo l’impressione di un abbassamento, ma i dati che giungono quotidianamente hanno un andamento altalenante.
La chiusura delle scuole in tutti o gradi d’istruzione con la contemporanea didattica a distanza da casa per docenti e studenti è la strada migliore per far diminuire i contagi. La scuola, è bene ribadirlo, non è un luogo sicuro al 100% perché movimenta molta gente tra dirigenti scolastici, docenti, alunni, personale ATA, studenti e genitori e questa mobilità è occasione d’oro per il virus per attaccare ed infettare quante più persone è possibile.
Non è vero che il covid a scuola non circola: circola eccome e sta facendo anche molti danni tra docenti ed alunni. A poco serve il distanziamento, l’igienizzazione delle mani oppure il lavaggio frequente, la mascherina se gli alunni non rispettano le regole e continuano a comportarsi come se la situazione epidemiologica non esistesse affatto. Tutti siamo potenziali trasmettitori del virus e dobbiamo rispettare le norme altrimenti da questa pandemia non ne usciremo mai.
La scuola non andava aperta a settembre quando era necessario attendere l’evoluzione dell’emergenza sanitaria. Invece si è voluto a tutti i costi e con grande fretta riaprire le scuola dando in siffatto modo terreno fertile al virus di rafforzarsi e circolare indisturbato.
Quindi se vogliamo migliorare la situazione è bene ripristinare da DAD dall’infanzia alle superiori in tutt’Italia almeno fino a Natale. Controproducente è stata la possibilità offerta ai genitori degli studenti di scegliere tra la didattica a distanza e in presenza che ha creato un vero caos nelle scuole pugliesi con un aggravio di lavoro per i docenti che non sanno come poter affrontare in contemporanea la gestione degli studenti in presenza, degli studenti a distanza e degli studenti H in assenza dell’insegnante di sostegno.
Bisogna, quindi, chiudere per ameno tre-quattro settimane tutte le scuole per avere un controllo reale dell’andamento epidemiologico altrimenti di questo passo andremo soltanto a riempire i pronto soccorso degli ospedali e le terapie intensive. Tutto questo ovviamente sino a quando non arriverà il vaccino.
Mario Bocola