Il Lockdown di Natale potrebbe diventare meno meno light di quanto pensassimo. Le misure dovrebbero giustamente irrigidirsi. Lo dichiara Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e componente del Comitato tecnico scientifico, al Corriere della Sera.
Dichiara Ippolito: “Il virus è ancora lì e si diffonde allo stesso modo, oggi come a marzo scorso e come lo sarà a marzo del 2021 se non saremo stati intelligenti durante le festività di fine anno.”
E fa riferimento anche ai dati quotidiani dei decessi: “In Italia da settimane muoiono in media 600 persone al giorno, ma sembra che la cosa non interessi a nessuno,” polemizza, offrendoci l’esempio della Merkel, che al contrario, con 590 decessi in un giorno non ha avuto dubbi a porre la Germania in lockdown totale.
Considerazioni, le sue, che trovano d’accordo anche il Ministro della Salute Speranza che in queste ore, in accordo col CTS, sta lavorando all’ipotesi di nuove restrizioni per le feste.
E davanti agli ultimi dati Covid, il Ministro dichiara: “Sono numeri ancora molto significativi. E’ vero che nelle ultime settimane c’è stata una lieve flessione, dovuta alle misure adottate. Però la battaglia non è assolutamente vinta e ci vuole ancora tantissima cautela. Ci vuol poco a tornare indietro e a vanificare gli sforzi fatti nelle ultime settimane”.
Ippolito affronta anche la questione vaccini. Tendenzialmente contario alla obbligatorietà dei vaccini, non esclude però che certe categorie debbano provvedere quanto prima a tutela degli altri. Un riferimento chiaro alla categoria sanitaria, ma che forse potrebbe riguardare anche i docenti, categoria esposta, come ricorda il commissario per l’emergenza Arcuri.
Sull’argomento, lo ricordiamo, il sondaggio della Tecnica della Scuola, che ha mostrato una categoria ancora molto indecisa sul tema vaccini, come raccontiamo in un articolo di giorni fa.
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