Ricapitoliamo lo stato di salute negli insegnanti…
1. L’insegnamento comporta alta usura psicofisica ed è pertanto ricompreso tra le cosiddette Helping Profession
2. Francia (2006) e Regno Unito (2009) hanno rilevato che il tasso suicidario tra gli insegnanti è il più alto in assoluto se comparato con quello dell’intera popolazione. L’Italia non raccoglie dati in proposito.
3. In Germania, Regno Unito e Italia oltre la metà dei pensionamenti anticipati per motivi di salute è conseguente a una diagnosi psichiatrica
4. In Giappone le assenze per malattia causate da una diagnosi psichiatrica sono passate dal 35% a 55% in 10 anni (1995-2004)
5. In California (studio su 133.000 docenti del 2002) l’incidenza di tumore (al seno soprattutto) si è rilevata decisamente superiore a quella della popolazione generale. Analogo riscontro è stato evidenziato nello studio milanese pubblicato su La Medicina del Lavoro N° 5/2004 e N°3/2009
6. A Torino e Milano (studio osservazionale 1992-2003) il 50% di diagnosi in seguito ad accertamento medico è di tipo psichiatrico (psicosi 30%, depressione 70%). Su base annuale attualmente le diagnosi psichiatriche in Collegio Medico di Verifica (CMV) superano il 70%
7. Meno dell’1% dei quasi 8.000 dirigenti scolastici conosce l’iter per l’accertamento medico d’ufficio (studio 2008) ed è in grado di stabilire come e quando è indispensabile avviare la pratica
8. Solo il 19% dei docenti è a conoscenza del rischio psichiatrico/oncologico della professione (studio) e dunque la categoria è esposta alle suddette patologie senza saperlo. Docenti non conoscono iter per l’accertamento medico in Collegio Medico di Verifica
9. Prevenzione dello Stress Lavoro Correlato (SLC) a scuola è obbligatorio dal 1° Gennaio 2011 (D.L.81/08) ma nessuno sembra preoccuparsene anche perché non sono stanziati fondi ad hoc
10. L’ultimo studio sui docenti inidonei permanentemente per motivi di salute (05.10.12) ha dimostrato che le diagnosi psichiatriche superano il 70% e sono 5 volte più frequenti delle disfonie croniche riconosciute come causa di servizio.
E di conseguenza domandiamo…
1. Perché il nuovo T.U. sulla tutela salute dei lavoratori (D.L.81/08) non è stato finanziato nella scuola con fondi ad hoc?
2. Come si intende contrastare, senza risorse, il rischio psichiatrico ed oncologico nei docenti?
3. Non si considera dovere istituzionale del MIUR informare e formare adeguatamente i dirigenti scolastici sul ricorso all’accertamento medico d’ufficio in CMV?
4. Perché il ministro non rispose sull’argomento all’interrogazione dell’On. Sbrollini dell’ottobre 2009 ed il ministro successivo non rispose neanche all’interrogazione del sen. Valditara del gennaio 2011? Perché le istituzioni non si occupano della materia che riguarda la più numerosa categoria professionale costituita da donne nell’82% dei casi?
5. Come è stato possibile pensare di allungare l’età pensionabile dei lavoratori della scuola (82% donne) senza prima verificare la salute della categoria?
6. Chi supporta i dirigenti scolastici e verifica che attuino scrupolosamente i dettami legislativi inerenti lo SLC?
7. La riqualificazione della professione non passa attraverso il superamento degli stereotipi nell’opinione pubblica attraverso campagne d’informazione pubblica?
8. Il coinvolgimento della classe medica (del tutto ignorante in materia come dimostrato dagli studi effettuati) non deve forse essere totale?
9. Come mai questo silenzio assordante e connivente dei sindacati in materia di tutela della salute dei lavoratori? Non sarebbe auspicabile un loro intervento come in Inghilterra e Francia?
10. Può un Paese come l’Italia continuare a ignorare un problema che riguarda la più numerosa categoria professionale impegnata a formare le generazioni future?
P.Q.M.
Partendo proprio da quest’ultimo punto, si richiede al titolare del MIUR di sanare tempestivamente la posizione – altamente ingiusta – dei cosiddetti docenti della Quota 96, per poi mettere coraggiosamente mano alla inderogabile questione della salute dei docenti, il riconoscimento delle loro malattie professionali, la loro prevenzione unitamente ai percorsi di diagnosi e cura.
Per i riferimenti bibliografici a supporto dei dati citati, si rinvia allo studio del Dr. Vittorio Lodolo D’Oria pubblicato in data 05.10.12.