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Lollobrigida: “Valorizziamo le scuole agrarie e alberghiere, non hanno un ruolo secondario”

In un panorama scolastico che fatica a tenere il passo con le esigenze del mercato del lavoro, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida lancia un messaggio chiaro: è tempo di rivalutare le scuole agrarie e alberghiere. Intervenendo alla 33ª edizione di JOB&Orienta, il Salone nazionale dedicato all’orientamento, alla scuola e alla formazione, in corso a Verona, il ministro ha sottolineato il valore di questi istituti, spesso considerati marginali a causa di stereotipi culturali, ma che garantiscono prospettive occupazionali e redditività superiori alla media.

Come riporta Askanews, Lollobrigida ha evidenziato come il sistema formativo debba adeguarsi alle richieste del mondo del lavoro, offrendo ai giovani percorsi che coniughino passione e opportunità concrete: “Valorizzare scuole eccezionali come quelle agrarie e alberghiere significa garantire ai ragazzi un futuro professionale più sicuro e contribuire al rafforzamento della nostra economia interna”. Questi istituti, infatti, non solo formano figure professionali richieste, ma rappresentano un asset strategico per i settori agroalimentare e turistico, cardini dell’economia italiana.

Tra le proposte innovative, il ministro ha citato il progetto del “liceo made in Italy”, pensato per valorizzare e preservare le eccellenze italiane. “È un’intuizione fondamentale – ha spiegato Lollobrigida – che risponde all’esigenza del nostro Paese di continuare a rappresentare il made in Italy nei settori legati alle produzioni di qualità”.

Lollobrigida ha infine invitato a superare i pregiudizi che spesso relegano le scuole tecniche e professionali a un ruolo secondario, promuovendo un cambiamento culturale che riconosca il loro valore. Questi percorsi formativi non solo rispondono a una domanda concreta del mercato, ma offrono ai giovani opportunità di crescita e di successo, contribuendo a costruire una società in cui tradizione, innovazione e lavoro possano convivere armoniosamente.

Redazione

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