Luca Zaia, il governatore del Veneto, rispondendo ad una domanda di un giornalista, ha risposto: “È azzardato e sbagliato, mentre l’Europa si sta riorientando ai lockdown, riaprire le scuole. Dalle medie in giù le scuole sono aperte e lì noi abbiamo le infezioni. Io non ce l’ho con la scuola, ma la scuola va messa in presenza quando abbiamo una situazione epidemiologica sicura”.
Il presidente della Regione Veneto, come si legge, non è percorso da nessun dubbio: scuole chiuse e quando sono aperte è da lì che l’infezione si diffonde.
Tuttavia Roberta Lombardi, capogruppo M5S al consiglio regionale del Lazio, è di parere opposto. Riportano infatti le agenzie che secondo la capogruppo, il solo pensiero, sventolato da esponenti politici di altra appartenenza, di una impennata “dei contagi che possa addirittura compromettere la riapertura delle scuole” è “inammissibile”.
E poi continua: “Comprendo e condivido le preoccupazioni ma, aggiungo, che quando si hanno davvero le idee chiare su quali siano le vere priorità, quali appunto in questo caso la tutela della salute pubblica e la salvaguardia del diritto allo studio dei nostri figli, non ci si può limitare a esprimere delle perplessità ma occorre prendere dei provvedimenti concreti: interveniamo subito sul rischio di assembramenti per evitare l’aumento dei contagi e salvaguardare il rientro a scuola, oltre a dare seguito a tutte le misure “salva crisi” per sostenere i nostri artigiani e commercianti. La salute e la scuola sono più importanti dello shopping!”
Ma oltre a queste disparità di vedute e di proposte fra politici di diversa militanza, fa riflettere la dichiarazione dell’assessora alla Istruzione del Veneto, Elena Donazan che si appella ai ai sindacati: “Dipendenti pubblici non toccati dalla crisi, chiedo loro uno sforzo”.
Partendo infatti dalla proposta contenuta nel nuovo piano per la scuola presentato alle Regioni dalla ministra dell’Istruzione Azzolina, di prolungare le lezioni fino a luglio, l’assessora Donazan ha dichiarato: “L’avevo già proposto l’anno scorso. A maggio il picco stava scendendo e avevo proposto di usare tutto giugno e anche luglio per recuperare. Non ho avuto neanche una risposta”.
I sindacati si sono detti contrari a qualsiasi prolungamento del calendario scolastico. “I sindacati dovrebbero ricordare che qui c’è un’unica grande famiglia di chi non è toccato da questa crisi e sono i dipendenti pubblici. Chiedo a loro il massimo dello sforzo”.
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