Attualità

L’onda lunga del Coronavirus: il prossimo anno scolastico sarà sperimentale

La perdurante sospensione delle lezioni a causa del Coronavirus, produrrà effetti anche sul prossimo anno scolastico, soprattutto se, qualora se lo stato di emergenza dovesse prolungarsi sino a fine maggio, gli alunni potranno accedere indistintamente alla classe successiva.

Al ministero dell’Istruzione, non vogliono sentire parlare di frasi fatte, come “tutti promossi“, ma di fatto questo potrebbe venirsi a prefigurare.

Poi, c’è il problema dei programmi non completati o affrontati, con la didattica a distanza, quindi da “concentrare”, anche nei piani annuali formativi previsti dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di classe, dell’a.s. 2020/21.

Al Ministero ci stanno pensando

Lo stato di emergenza derivante dal Coronavirus, non sconvolgerà solo la fine dell’anno scolastico: nel decreto sulla scuola in via di realizzazione, di cui La Tecnica della Scuola ha pubblicato una delle ultime bozze, sarebbe bene anche dare indicazioni sulla gestione del prossimo anno scolastico, soprattutto se la didattica a distanza dovesse proseguire ancora a lungo.

In effetti, già nel testo del decreto in nostro possesso, si parla – nel comma 3 dell’articolo 1 denominato “Misure urgenti per gli esami di Stato e la regolare valutazione dell’anno scolastico 2019/2020” – di un possibile “congelamento” della valutazione degli alunni delle classi intermedie, con verifica e recupero degli apprendimenti, con modalità in presenza a partire dal prossimo settembre.

I punti da chiarire

Uno dei punti su cui varrebbe ad esempio la pena di soffermarsi sin d’ora è il seguente: cosa accadrà qualora l’allievo non dovesse dimostrare di possedere a settembre le conoscenze, competenze e abilità che avrebbe dovuto possedere al termine dell’anno scolastico passato? E se poi, durante l’anno scolastico 2020/21 dovesse dimostrare dei palesi miglioramenti nel profitto?

On. Ciampi (Pd): serve lungimiranza

A chiedere di preoccuparsi delle influenze dell’attuale stato di emergenze sul prossimo anno, è l’on. Lucia Ciampi, parlamentare Pd.

“Il nuovo anno scolastico dovrà essere sperimentale – sostiene Ciampi -, dovrà quindi essere programmato con attenzione, lungimiranza e condivisione”.

Perché, continua, ci saranno delle “conseguenze su didattica e apprendimento causate dalle misure restrittive in vigore da settimane, nonostante l’impegno di studenti, professori e famiglie”.

Verifiche apprendimenti e corsi di recupero

Secondo Ciampi, “sono tre i settori essenziali su cui intervenire: verificare l’apprendimento degli alunni delle classi in intermedie (quelle quindi che non sosterranno gli esami di terza media e di maturità); prevedere corsi di recupero specifici per colmare lacune e potenziare la didattica on line”; praticare “una modalità di lezione fruibile da tutti”.

È bene, dunque, che al ministero dell’Istruzione si provveda da subito a dare delle risposte.

Secondo la deputata, “la scuola dovrà essere infatti pronta non solo qualora si ripetessero, malauguratamente, emergenze simili ma anche per aiutare a sostenere i singoli studenti, costretti ad assentarsi per molti giorni e per svariati motivi”, conclude Ciampi.

Il ministro Costa: si farà educazione ambientale

Anche il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in una videoconferenza dedicata ai temi ambientali pensa al prossimo anno scolastico.

“Confermo – ha detto il ministro – che l’anno scolastico, prossimo a venire, dalle elementari fino alle università ci sarà spazio per l’educazione ambientale“.

“Ne ho già parlato con la collega, la ministra Azzolina e mi ha chiesto di costruire insieme delle Linee guida. Noi,accompagneremo questo percorso”, ha concluso Costa.

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Alessandro Giuliani

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