Sempre più tesi i rapporti fra il ministro Lorenzo Fioramonti e i sindacati del comparto scuola.
Le prime “scintille” si sono viste martedì scorso durante le audizioni sul decreto scuola quando tutti i sindacati intervenuti hanno mosso forti critiche al provvedimento.
Ma i problemi più difficili sono emersi mercoledì nel corso di un incontro ufficiale durante il quale è apparso chiaro che l’annuncio di Fioramonti (aumenti stipendiali a tre cifre) è una proposta del tutto irrealizzabile.
La verità che emerge dai numeri della legge di bilancio è drammatica e Maddalena Gissi (Cisl Scuola) sottolinea che i soldi del contratto dovranno servire anche per confermare l’elemento perequativo e quindi, alla fine, l’aumento potrebbe attestarsi sui 65 euro lordi a testa.
Carmelo Barbagallo (UIL) va oltre e chiede una inversione di rotta, in caso contrario ci sarà lo sciopero.
Per conoscere le decisioni finali dei sindacati bisogna però attendere la riunione dei direttivi congiunti, prevista per il prossimo 20 novembre.
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