Le voci sulle possibili dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti si fanno sempre più insistenti.
Già nelle ore scorse alcuni quotidiani avevano riportato una battuta pronunciata da Fioramonti alla presenza di alcuni colleghi: “Che resto a fare nel Governo?”
A partire dal pomeriggio del giorno di Natale sono rimbalzate sulle agenzie di stampa e nei TG nazionali notizie e informazioni ancora più precise che incominiciano a creare qualche preoccupazione anche all’interno del Governo.
Secondo voci provenienti dallo stesso Movimento 5S Fioramonti avrebbe già inviato la sua lettera di dimissioni al presidente Conte, secondo altre voci sarebbe invece in corso “trattative”, non si comprende però di che genere, per impedire un gesto che potrebbe provocare un piccolo terremoto nella maggioranza.
Sulla decisione del Ministro pesano in particolare le misure contenute nella legge di bilancio del tutto inadeguate a rispondere alle esigenze della scuola.
Dei tre miliardi chiesti da Fioramonti ne sono stati stati più o meno la metà, senza considerare che anche le risorse destinate al contratto del personale saranno sufficienti a confermare l’indennità di vacanza contrattuale, l’elemento perequativo per gli stipendi più bassi e poco più.
Secondo voci non smentite dai diretti interessati, pare che Fioramonti sia intenzionato non solo a dimettersi ma addirittura ad uscire dal M5S per formare un gruppo parlamentare al quale potrebbero aderire almeno una decina di “dissidenti” che contestano la linea del capo politico Luigi Di Maio.
C’è già chi fa il nome del nuovo Ministro che potrebbe essere Nicola Morra, attuale presidente della Commissione antimafia.
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