All’indomani dell’insediamento del Governo di centrodestra, a guida della premier Giorgia Meloni, il maestro Franco Lorenzoni, in un articolo pubblicato a La Repubblica, ha riflettuto sul punto da cui dovrebbe partire la Sinistra per riprendersi dopo la sconfitta elettorale. Secondo l’insegnante l’ambito su cui la Sinistra dovrebbe agire è il disagio dei ragazzi, la loro educazione, il loro ingresso nel mondo del lavoro.
“La Sinistra o è lungimirante e visionaria o non è. O è capace di mettere in pratica e rendere concreti e sperimentabili qui e ora alcuni frammenti di un futuro più giusto e capace di contrastare le discriminazioni, o non è credibile e non raccoglierà attorno a sé i diversi bisogni e desideri di cambiamento, che costituiscono l’unica leva capace di agitare e muovere la storia”, ha esordito Lorenzoni.
Quest’ultimo ha sottolineato l’impegno di molti insegnanti che hanno accolto figli di immigrati: “Maestre e maestri di nidi, scuole dell’infanzia e primarie, che in questi anni hanno accolto e si sono cimentate a rendere ospitali le nostre scuole a centinaia di migliaia di figlie e figli di famiglie immigrate hanno fatto politica – talvolta inconsapevolmente – e hanno fatto politica di Sinistra, perché stavano prefigurando un mondo migliore di quello che c’è intorno alla scuola, sempre più impregnato di umori discriminatori. I progressi civili sono sempre legati a un allargamento del noi. Promuovere questo allargamento è cosa di Sinistra”.
Ecco cosa dovrebbe fare davvero la Sinistra secondo il maestro: “Le tante associazioni e gruppi del volontariato sociale e del terzo settore che si arrabattano tra bandi, incertezze economiche e precariato, per prendersi cura di chi abita nei territori più disgregati e abbandonati, riescono a dare dignità e speranza a chi è escluso perché tessono relazioni affrontando problemi concreti. Queste piccole comunità, assai diverse tra loro, rispondono a un bisogno di militanza, che ha forme del tutto differenti da quelle vissute nei partiti nel ‘900, eppure incarnano ciò che è alla radice della Sinistra, che sta nel non accontentarsi del presente, non tollerare l’ingiustizia sociale e contrastare ogni discriminazione”.
“Ho la sensazione che non ci si renda conto a sufficienza del grado di sofferenza in cui vivono ragazze e ragazzi nel dopo pandemia, incupito dalla presenza incombente di una guerra vicina. Sono cresciuti a dismisura i tentativi di suicidio, le forme di autolesionismo o isolamento e il moltiplicarsi di aggressività distruttive. E allora penso che la Sinistra abbia un ottimo laboratorio per ripensare a se stessa, se riesce a mettere al centro della propria riflessione e azione la sofferenza infantile e adolescenziale, insieme ai due milioni di giovani che non studiano e non lavorano”. Occorre quindi, secondo questa linea di pensiero, agire sul disagio giovanile post-pandemia.
Cosa fare, quindi, della scuola? “C’è bisogno di una scuola ripensata a fondo e di una città capace di aprirsi e rigenerarsi, ampliando la qualità culturale dei territori che dovrebbero essere ravvivati da spazi sociali e biblioteche, luoghi di produzione e fruizione artistica, piazze vivibili e verde curato e, soprattutto, da laboratori di formazione e sperimentazione di nuovi mestieri, tutti da inventare, perché ci aspetta almeno un decennio da dedicare alla cura. Cura del Pianeta e cura delle relazioni reciproche”.
“Non riesco a capire perché una critica radicale alla distruttività sociale e ambientale dell’economia finanziaria e capitalista che ci governa sembra la possa fare solo un Papa argentino. A ispirare la Sinistra mi piacerebbe fossero anche due ragazze che sono state capaci di ribellarsi a leggi ingiuste e pratiche distruttive. Malala Yousafzai e Greta Thunberg, con le loro scelte radicali e la nitidezza delle loro parole, hanno posto due questioni chiave che ci accompagneranno a lungo: la libertà di studiare e forgiare il proprio destino a prescindere dal genere e dalla provenienza; la cura degli equilibri del Pianeta, da attuare attraverso una conversione ecologica capace di mettere in causa scelte economiche e comportamenti individuali”, conclude Franco Lorenzoni, che crede che la Sinistra dovrebbe rifondarsi partendo dalla concretezza, dai problemi reali di oggigiorno.
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