“Non sopporto quelle persone che dicono che bisogna cambiare le cose quando sono proprio loro nelle condizioni di dover fare qualcosa per cambiarle e, però, non lo fanno”.
Non sono le parole di un politico, né di un esponente religioso o di un funzionario dello Stato o, ancora, di un famoso uomo di cultura. No, sono le parole di Maria Teresa Gueli, un’alunna della scuola secondaria di I grado “Filippo Cordova” (oggi istituto comprensivo “Don Milani”) di Caltanissetta, che lo scorso 23 gennaio ha incantato le oltre cinquecento persone presenti al Teatro Margherita della città nissena in occasione del lancio del progetto sull’Educazione alla legalità economica proposto dal Ministero dell’istruzione e dal Comando generale della Guardia di Finanza.
Ma perché proprio Maria Teresa? Bene, partiamo dall’inizio.
Questo è il terzo anno che il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, agli ordini del col. Pierluigi Sozzo e l’ambito territoriale di Caltanissetta dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, diretto dal dott. Antonio Gruttadauria, attraverso i propri referenti, rispettivamente, il cap. Sebastiano Rapisarda e il sottoscritto, organizzano le attività previste dal suddetto progetto e, per il massimo coinvolgimento della comunità, non solo di quella scolastica, si è cercato di dare all’evento un senso di appartenenza, di territorialità estesa.
La partecipazione è sempre stata altissima, sia nel momento del lancio, sia negli incontri successivi organizzati presso ogni singola istituzione scolastica. Possiamo, pertanto, dire, che sono stati raggiunti migliaia di alunni delle scuole di ogni ordine e grado della provincia nissena.
Il progetto, come si legge nella scheda predisposta dal Comando Generale della Guardia di Finanza, intende, fra l’altro:
– creare e diffondere il concetto di sicurezza economica e finanziaria;
– affermare il messaggio della convenienza della legalità economico-finanziaria e di una maggiore consapevolezza del delicato ruolo rivestito dal Corpo della Gdf quale organo di polizia atto a tutelare il bene fondamentale delle libertà economiche;
– far comprendere agli studenti il significato di legalità economica attraverso esempi concreti riscontrabili nella vita quotidiana e il valore della legalità economica, da apprezzare non per paura delle sanzioni, bensì per la sua utilità, sotto il profilo individuale e sociale;
– riflettere su quei luoghi comuni, presenti in alcuni contesti socio-culturali, che proiettano un’immagine distorta del valore della sicurezza economico-finanziaria e della missione del Corpo.
Quest’anno il tema conduttore del progetto, collegato anche alle attività di repressione che intende svolgere la Guardia di Finanza, è la lotta ai falsi invalidi.
E qui entra in scena Maria Teresa.
Maria Teresa, infatti, è un’alunna con una disabilità motoria che però non le impedisce affatto di dire la sua, anzi!
E lo scorso 23 gennaio, appunto, dinanzi al prefetto, al vescovo, al dirigente dell’A.T., a magistrati, agli ufficiali della Guardia di Finanza, ai dirigenti scolastici, ai docenti e ai suoi compagni e agli studenti in rappresentanza delle scuole nissene, Maria Teresa, dopo aver letto una poesia ironica sui falsi invalidi, ha pronunciato quelle parole che hanno fatto riflettere tutti quanti e che ci impongono di essere noi stessi parte del cambiamento.
La mattinata è stata anche arricchita dalla straordinaria partecipazione del conduttore del programma “Insieme” di Antenna Sicilia, Salvo la Rosa e del comico Salvo Ficarra.
Il percorso di educazione alla legalità economica, adesso, proseguirà nelle scuole, dove saranno programmati degli incontri con gli alunni tenuti da ufficiali e ispettori delle Fiamme Gialle.
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