Esprimiamo soddisfazione per la proclamazione dello sciopero degli scrutini di quasi tutte le Organizzazioni Sindacali. Questo dimostra il fallimento di chi voleva ottenere delle “modifiche” al Ddl del Governo sulla Scuola.
È quindi imprescindibile mantenere la rivendicazione del ritiro totale del disegno di Legge e chiarire al governo che la lotta non si ferma.
Lo sciopero degli scrutini rappresenta una tappa importante per misurare la determinazione sia dei lavoratori che delle Organizzazioni Sindacali e deve rappresentare la volontà di ottenere il completo ritiro del DDL, proprio mentre questo sarà in discussione al Senato.
Siamo altrettanto consapevoli che la lotta però dovrà proseguire, anche in caso di approvazione finale. Di fronte allo sfascio che la “buona scuola” provocherà con il ripristino di contesti e logiche da ventennio fascista, lavoratori e sindacati dovranno essere pronti e dotati di spirito combattivo per realizzare nuove forme di lotta, scuola per scuola, andando ben oltre la sterile e antistorica concertazione. È anche in quest’ottica che Usb prosegue la battaglia per il diritto di sciopero e per ottenere sempre maggiori “aperture” delle strette maglie con cui la legge antisciopero 146/90 vincola le proteste della scuola.
I sindacati “rappresentativi” l’hanno sostenuta firmando accordi liberticidi e gli altri sindacati, in questi vent’anni si sono “adeguati” proseguendo nelle forme di sciopero imposte.
USB ha iniziato nel 2010 ad usare lo sciopero breve delle attività funzionali, proprio in occasione degli scrutini finali, allora tutte le OO.SS. dicevano fosse illegittimo, ora questa forma di sciopero viene addirittura utilizzata dai sindacati “firmatari”.
La scorsa estate abbiamo scioperato durante il primo Collegio docenti e liberandoci dal vincolo di indicare una data unica, mentre ogni scuola ha ormai un proprio calendario (altra formula ora utilizzata da tutti). Il passo decisivo lo abbiamo fatto con il boicottaggio dell’Invalsi abbiamo ottenuto di proclamare lo sciopero di mansione e lo sciopero delle correzioni che hanno seguito i calendari delle diverse scuole e si sono ripetuti ben oltre i due giorni, sterilizzando i tentativi ostruzionistici dei presidi.
Cerchiamo di riappropriarci dello sciopero, con l’aiuto anche del Forum Diritti-Lavoro, perché lo sciopero è il nostro strumento principale per la riconquista dei nostri diritti e va conformato alle necessità di chi realmente lavora nella scuola per ritrovarne l’efficacia, noi lo possiamo fare proprio perché conosciamo il nostro lavoro!
Sindacati “firmatari”, Governo e ministri, tutti ad agitare i diritti “dell’utenza” contro i lavoratori della scuola, il trucco non funziona più!
Noi che scioperiamo stiamo difendendo la scuola, gli studenti e le loro famiglie per questo portiamo avanti un nuovo attacco alla Legge 146/90 con uno sciopero degli scrutini che punta a creare la massima attenzione delle istituzioni e di tutti i cittadini sulla lotta che stiamo conducendo. Se lo sciopero ritarderà la consegna delle pagelle o lo svolgimento degli esami avremo fatto il nostro lavoro: daremo lezione di dignità e svolgeremo la nostra funzione di dipendenti pubblici, di cittadini e soprattutto di lavoratori della scuola in difesa della Costituzione.
ISTRUZIONI PER L’USO DELLO SCIOPERO BREVE DI MANSIONE DURANTE GLI SCRUTINI 2014/2015
Come funziona?
lo sciopero breve di mansione è sciopero breve delle attività funzionali all’insegnamento si adatta alle date e alla durata dei singoli scrutini e soprattutto supera il limite dei 2 giorni.
Per riassumere:
1) la data dello sciopero “segue” quella programmata per ogni scrutinio di ogni singola scuola, anche se fosse anticipata rispetto alla chiusura dell’attività didattica (ricordiamo comunque che l’anticipo degli scrutini è una pratica fuori norma);
2) si può scioperare per il solo periodo di durata dello scrutinio utilizzandolo sciopero breve (17.50 euro fino ad un massimo di 5 ore al giorno poi scatta la trattenuta giornaliera);
3) non esiste limite di prima o seconda ora o ultima ora, ognuno può scioperare quando è programmato lo scrutinio, anche fosse la sua seconda, terza o quarta ecc..ora;
4) non esiste limite dei due giorni consecutivi, lo sciopero è sugli scrutini in quanto attività specifica che segue la programmazione della scuola, tanto più che non tutti potremmo fare sciopero contemporaneamente;
5) non possiamo scioperare se questo ritarda di 5 giorni la riconvocazione dello stesso scrutinio, questo ad ulteriore dimostrazione che il limite dei due giorni è inapplicabile nello sciopero degli scrutini;
6) non possiamo scioperare per gli scrutini delle classi terminali ma ognuno di noi conosce la normativa sa che il voto è di consiglio e che ognuno di noi può chiedere di verificare le prove di ciascun collega e a rileggere la normativa forse l’ora stabilità per il singolo scrutinio potrebbe non bastare;
7) tutti sappiamo che lo sciopero può essere dichiarato prima ma non è obbligatorio, si può semplicemente dichiarare al momento dello scrutinio e a quel punto basta un solo docente in sciopero per obbligare il Dirigente a riconvocarlo.
Ad oggi nessuna nota o rilievo è stato posto ad Usb dalla Commissione di Garanzia se lo porrà limitando ai soli due giorni alla forma di sciopero proposta dall’Usb, rinunciando al proprio ruolo di garante e trasformandosi in stampella di Renzi, l’Usb si riserverà di proseguire comunque lo sciopero anche oltre i 2 giorni.
Sarà allora la politica che dovrà assumersi l’onere di valutare la grave scelta di una precettazione che, lo ricordiamo, è un atto rigorosamente politico in capo al Presidente del Consiglio e al Ministro e metterebbe sotto gli occhi di tutto il paese la reale natura e volontà di confronto di chi ci governa.
Aggiorneremo sull’andamento del confronto con gli enti preposti e forniremo istruzioni in tempo reale sulle modalità di esercizio del diritto di sciopero che potrebbero cambiare solo nella parte relativa al limite dei due giorni.
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