Louisiana, studentesse “sospette” sottoposte al test di gravidanza: se si rifiutano o è positivo vengono espulse
Può una studentessa in stato interessante, se non costretta a stare a letto per minacce d’aborto, continuare a frequentare la scuola finché se la sente? Sicuramente sì. Non esiste alcuna legge, in Italia come altrove, che lo impedisce. Ma non sempre la mancanza di norme può essere un’ottima forma di tutela.
Soprattutto quando le iniziative locali o aziendali sono create da dirigenti con una mentalità d’altri tempi e all’insegna del rigore estremo. La scuola non è un’azienda, certo. Eppure in alcune contesti sembra poterlo diventare. Anzi, può diventare anche peggio.
Perché se alle dipendenti d’azienda con contratto fisso la maternità è garantita, in un istituto superiore di Delhi, in Louisiana, il nuovo regolamento scolastico costringe le studentesse sospettate di essere incinte a fare un test di gravidanza: se rifiutano scatta automaticamente l’espulsione dell’istituto; nel caso in cui si sottopongano al test e questo risulti positivi, vengono costrette a lasciare la scuola e a studiare da casa. La denuncia è stata fatta dall’American Civil Liberties Union, la principale associazione per la difesa dei diritti dell’individuo: secondo il quotidiano il Guardian, a seguito della comunicazione dei fatti, le autorità statali hanno intimato alla scuola di cambiare immediatamente politica. Ed il preside del liceo parificato, Chris Broussard, afferma di aver richiesto la consulenza di uno studio legale per verificare l’eventuale necessità di riformare le regole vigenti. L’associazione American Civil Liberties Union ritiene, inoltre, che la scuola sia in violazione tanto della Costituzione quanto delle leggi federali: innanzitutto perché discrimina sulla base del sesso – il regolamento scolastico infatti non prevede sanzioni per i padri – e, in secondo luogo, perchè viola il diritto alla procreazione. Quella sul test di gravidanza obbligatorio per le studentesse “sospette” non è l’unica chicca dell’istituto statunitense: il regolamento di Delhi prevede anche il divieto di manifestazioni affettive come “tenersi la mano, abbracciarsi o baciarsi” che offendono “il buon gusto”. E addirittura, laddove venga ritenuto necessario, c’è anche l’ammissibilità nell’adottare “ragionevoli pene corporali”. Insomma, anche nei moderni Stati Uniti esistono scuole gestite come un collegio ottocentesco.