L’attore tra i più seguiti in Italia, Luca Argentero, tornerà presto sul piccolo schermo con la nuova stagione della fiction Rai “Doc nelle tue mani”. E in questi giorni di promozione è stato anche a Domenica In ospite della conduttrice Mara Venier con cui ha parlato anche di educazione e giovani.
Argentero ha affermato: “Credo fermamente che in casa valga l’esempio. I bimbi fanno quello che fanno i genitori, replicano quello che fai e che dici. Se parli bene, se tratti bene la persona che hai al tuo fianco e se sei gentile con il prossimo, buona parte del lavoro è fatto”.
Il pensiero assume ancora più peso se si collega a un’altra dichiarazione, questa partorita da un docente che, rivolgendosi ad alcuni studenti a cui ha fatto supplenza, ha affermato su un post Facebook: “Se c’è una tipologia di studenti a cui darei volentieri fuoco, come a Giovanna D’Arco, be’…Les”, il Liceo economico sociale, “è la sigla giusta”.
L’insegnante – scrive l’agenzia Ansa – ha spiegato, sempre nel post, che gli studenti di quella scuola, ai quali avrebbe tenuto un’ora di supplenza, sono “incapaci di accettare la più elementare norma di comportamento, perché in famiglia non ne hanno mai ricevuta nessuna. E visto che i termosifoni accesi in questa scuola non li ho mai sentiti, una classe che in questa stagione tenga tutte e quattro le finestre aperte per 50 minuti non è composta da studenti, ma da emerite teste di c… Spero che trascorrano il 2024 con una broncopolmonite fulminante“.
A denunciare la presenza del post è stato un ex alunno dello stesso liceo valdostano, che si è sentito offeso.
Lo screenshot è arrivato anche agli uffici della Regione Valle d’Aosta. A quel punto, la sovraintendente agli studi, Marina Fey, ha provveduto a inoltrare la segnalazione al dirigente scolastico, Giovanni Peduto, affinché valuti un’eventuale procedura disciplinare a carico dell’insegnante.
La sovraintendente ha fatto contattare lo stesso insegnante, chiedendogli prima di tutto di rimuovere lo scritto incriminato e di pubblicarne uno di scuse pubbliche.
Qualora davvero il docente dovesse avere pubblicato il post segnalato dallo studente rischia, una volta terminato l’iter del procedimento disciplinare, una pesante sanzione.
In passato, per dei post dai contenuti gravi come quello indicato ad Aosta, gli Uffici scolastici hanno sanzionato gli insegnanti con lunghi periodi di sospensione, fino a chiederne l’inidoneità alla professione di docente e addirittura (se si tratta di un docente assunto a tempo indeterminato) il licenziamento, come nel caso della maestra che alcuni anni fa disse ai poliziotti “dovete morire” mentre partecipava ad una manifestazione a Torino.
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