Gli oppositori delle riforma della scuola sono tornati a manifestare. Lo hanno fatto, nella calda sera del 5 giugno, ad un mese esatto di distanza dallo storico sciopero unitario. In diverse città, in quella che gli organizzatori hanno definito la “notte bianca” della scuola per “La cultura in piazza”, hanno sfilato in una settantina di piazze con le fiaccole in mano.
Stavolta, però, almeno dalle prime informazioni che giungono da alcune piazze, l’iniziativa voluta da Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals, non sembra aver riscosso una presenza altissima di partecipanti A Roma, dove è ancora in corso la manifestazione con partenza dal Colosseo e conclusione a Piazza Farnese dove fino alle ore 24 sono in programma interventi, spettacoli, teatro, balli e musica di strada, intrattenimenti vari, sarebbero presenti non oltre 600-700 persone. Anche l’iniziativa dell’Unicobas, il sit in di protesta in Piazza delle 5 Lune, nei pressi di Palazzo Madama, sede del Senato, è stata sostenuta da non oltre un centinaio di manifestanti.
Anche a Catania, dove la fiaccolata si è spenta alle 22 in piazza del teatro Massimo, la partecipazione sembra che non sia stata esaltante.
Ora, considerando che siamo all’ennesima protesta di piazza e che in questi giorni i docenti sono molto impegnati per via degli impegni di fine anno scolastica, non c’è da meravigliarsi se i numeri non sono quelli degli appuntamenti passati. Però, le premesse facevano sperare in qualche presenza in più.
A Milano, l’appuntamento era all’arco all’arco della Pace, dove gli organizzatori hanno assicurato che “saremo in tanti: illumineremo la cattiva scuola presente nella riforma di Renzi e Giannini; racconteremo la vera buona scuola con lezioni all’aperto, letture, canti e musica”.
Diverse le fiaccolate in Puglia, dove sono state accese a Bari, Foggia, Lecce, Taranto. Tante pure le piazze della Sicilia dove si è sfilato con i lumini.
A Firenze, la fiaccolata è stata allietata di un concerto in Piazza Santissima Annunziata e uno speaker’s corner.
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Se questo folle disegno di legge non verrà fermato al Senato, a settembre – avverte il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio -. Noi continueremo a lottare: stasera ‘accenderemo’ le piazze e la prossima settimana sciopereremo con il blocco degli scrutini. La partita a Palazzo Madama è aperta, perché le proporzioni sono diverse dalla Camera: moltissimi senatori non condividono il ddl e quindi un loro voto contrario farebbe saltare tutto”.
Per saperne di più c’è ora da attendere l’esito della direzione del Pd, in programma lunedì 8 giugno: in quell’occasione capiremo se la minoranza dem, capitanata dall’ex ministro Fassina, avrà la forza per ridurre la portata del ddl. In caso contrario, se la maggioranza riuscirà a tenere duro, l’ultima speranza per i detrattori della riforma sarà quella di un colpo a sorpresa al Senato.
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