Attualità

Luciana Littizzetto Che Tempo Che Fa, la lettera al ragazzo suicida a Palermo: “Ha perso la scuola che doveva proteggerti”

Ieri, 19 novembre, Che Tempo Che Fa, celebre programma condotto da Fabio Fazio in onda sul canale Nove, la comica e spalla di Fazio Luciana Littizzetto ha dedicato la sua ormai consueta “letterina” al ragazzo che qualche giorno fa si è tolto la vita a Palermo, si crede a causa delle vessazioni subite nel tempo da bulli.

“Noi con te abbiamo perso”

Ecco il contenuto della lettera: “Caro Giovanni, Volevo chiederti scusa. Noi con te noi abbiamo perso. E abbiamo perso nella maniera più terribile, perché è stata una sconfitta ma senza nemmeno un vincitore. Hanno perso gli adulti, ha perso la scuola che doveva proteggerti, ha perso la società che ancora non capisce quanto sia utile, e necessaria, e fondamentale un’educazione sessuale e sentimentale a scuola. Oggi in Italia un giovane su sei è vittima di bullismo, il 20% è tra gli undicenni, più femmine che maschi. Il 70% dei ricoveri per tentato suicidio sono giovani, e dall’inizio della pandemia, questi casi sono aumentati a dismisura. Quindi sono tanti, tantissimi… ma anche se fosse solo uno, sarebbe comunque una tragedia”.

“Quindi ora mi rivolgo a te, che porti gli occhiali spessi, che hai il giro vita di Asterix, i denti da coniglio o le orecchie divaricate. A te che alle feste nessuno ti invita, che ami le poesie e non conosci Pogba ma Quasimodo, e a te, che mangi sempre la stessa merenda o che balbetti. A te che vai a scuola tutti i giorni con il terrore addosso e preferiresti emigrare in Mozambico. Ci vai pieno di paura perché ci sono dei compagni che ti perseguitano, e ogni giorno, ogni santissimo giorno ti prendono in giro, ti spingono, ti menano, e ti rendono la vita impossibile. Ti svelo un segreto: non c’è niente di impossibile, una soluzione si trova sempre, non devi arrenderti. Il mondo non finisce con la tua scuola. Se la vita fosse un film al cinema, non sei nemmeno alla fine del primo tempo, ma subito dopo i trailer. La cosa davvero impossibile è tenersi tutto dentro, sopportare e soffrire senza dire niente a nessuno”.

Si indaga su insulti di stampo omofobo

Il ragazzino di 13 anni, alunno di una scuola media nel centro di Palermo, si è tolto la vita nella casa dove abitava con i genitori che lo scorso sabato 11 novembre, quando è accaduta la tragedia, erano usciti. Si sospetta che il ragazzo fosse vittima dei bulli che in più occasioni lo avevano deriso. 

All’arrivo dei sanitari del 118 il tredicenne era già morto. Sono in corso indagini dei carabinieri. La scuola ha sospeso per oggi ogni attività . Come riporta il giornale locale LiveSicilia, nelle chat fra compagni e genitori si fa riferimento al fatto che il bambino fosse stato preso di mira per il suo orientamento sessuale. “Gay” gli avrebbero ripetuto, fino a farlo diventare un tarlo insopportabile. La Procura dei minori di Palermo, come apprende l’Adnkronos, ha aperto una inchiesta per istigazione al suicidio.

Bullismo, dati allarmanti

Secondo i dati riportati dal Ministero Della Saluteda noi riportati, il bullismo non riguarda solo i ragazzi/e delle scuole superiori, ma è un fenomeno purtroppo molto allargato anche nelle fasce di età più piccole.

Secondo  i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children -HBSC Italia 2022, gli atti di bullismo subìti a scuola sono più frequenti nei più piccoli dagli 11 ai 13 anni con particolare riferimento alle ragazze. In dettaglio, gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età di 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze.

Attenzione, quasi il venti percento, vuol dire che due bambini di 11 anni su 20 hanno subito atti di bullismo, numeri veramente enormi.

Un ulteriore elemento allarmante è il fatto che chi dei ragazzi è esposto a episodi di violenza domestica è più propenso ad accettare forme passive di bullismo o viceversa sono più propensi ad esercitare loro stessi forme attive di bullismo nei confronti di coetanei.

Anche per il cyberbullismo, fenomeno sviluppatosi a seguito dell’uso massivo dei social e di internet in generale da parte degli adolescenti, i dati sono preoccupanti: nella fascia di età 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.

Redazione

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