La celebre attrice comica Luciana Littizzetto, spalla di Fabio Fazio a “Che Tempo Che Fa” da anni, com’è noto, ha un passato da docente di musica. “Lucianina” si è infatti diplomata al Conservatorio, e ha insegnato musica alle medie nella periferia di Torino, sua città natale, da giovanissima.
Ecco il racconto di quegli anni fornito a La Stampa: “All’inizio non è stato facile. All’epoca i ragazzi potevano rimanere alle medie fino a 16 anni. Io ne avevo appena compiuti 18, ero quasi una coetanea. C’era un problema di autorevolezza. ‘Franco hai portato il flauto?’. ‘Quello di plastica no’, e tutti giù a ridere”.
“Sono riuscita a conquistare autorevolezza con l’aiuto delle insegnanti più grandi di me. Persone eccezionali che erano in quella scuola perché l’avevano scelto, quasi una missione. E mi sono trovata bene anch’io. Ho capito che dovevo prepararmi molto prima della lezione per essere pronta a fronteggiare ogni situazione. I miei mi dicevano di smettere ma io non volevo pesare sul bilancio familiare. Alla fine ho imparato a insegnare”, ha aggiunto, con parole di riguardo verso le sue colleghe.
Come si passa dalla cattedra al palcoscenico? Ecco la risposta di Littizzetto: “Eh ci sono dei punti in comune. In fondo anche nel mestiere dell’insegnante c’è una parte di show”.
Francesco Pannofino, attore e doppiatore, durante il Festival dei 5 colori svolto a Napoli, ha detto qualcosa di simile ai nostri microfoni: “Intanto – ha detto – bisogna studiare: capisco che i giovani e i ragazzi lo trovano noioso, però bisogna cercare di approfondire il sapere. Perché è importante conoscere e avere sempre la curiosità di andare a scoprire. Poi, naturalmente, sta agli insegnanti non rendere noiosi gli insegnamenti. Perché la storia è bella, se si insegna con fantasia, anche con un po’ di senso di umorismo secondo me funziona di più”.
“Serve molto la creatività: io ad esempio adoro gli insegnanti che fanno delle piccole messe in scena teatrali: fa bene al sapere, ma fa bene anche all’essere umano. Per esempio, se c’è un ragazzo molto timido, con il teatro può superare la timidezza: perché quando ti trovi davanti alla gente e devi rappresentare qualcosa, non puoi scappare. E con il doversi rivolgere agli altri, prendere la parola in pubblico, puoi superare quella ‘montagna’ infinita che può sembrare la timidezza. Secondo me l’attività teatrale nelle scuole sarebbe benedetta”.
Ecco le parole, sullo stesso tema, del docente e personaggio televisivo e social Vincenzo Schettini, intervistato ai microfoni de La Repubblica. “Ho capito che il mio ambiente naturale è la comunicazione, che sia in tv, in radio – chissà, un giorno mi piacerebbe condurre un programma anche lì – e a teatro dove sto avendo dei feedback molto positivi. Comunicare è di per sé un mestiere e quando un insegnante lo fa bene affascina gli studenti che vengono attratti dal suo carisma nello spiegare gli argomenti e la vita”.
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