Si chiama Luddite Club, è nato a New York dall’idea di una teenager Logan Lane, 17 anni, studentessa di un liceo di Brooklyn, laMurrow High School. Già durante la pandemia aveva capito che i contatti virtuali con il mondo esterno avevano qualcosa di irreale e si era accorta che invece di avvicinare le persone, lo smartphone le isolava. Logan ha avuto il suo primo cellulare a 10 anni, il primo smartphone a 11 e subito ha creato un profilo Instagram. Quando ha perso il telefono le è venuta l’idea e così ha provato a fare un esperimento: eliminare tutto quello che riguardava gli smartphone, tra cui chat, social, videochiamate. Aveva 14 anni quand’è iniziata la pandemia e il tempo che ha cominciato a passare sui social è aumentato drammaticamente.
Racconta di avere cominciato a non riuscire più a distinguere le cose che faceva perché le piacevano da quelle che faceva solo sapendo che ne avrebbe postato le foto. All’inizio Logan, smettendo di usare lo smartphone, non sapeva cosa fare col suo tempo, poi è andata in biblioteca, ha cominciato a cucirsi i pantaloni da sola. Il club è nato quando a Prospect Park ha incontrato un altro ragazzo con un cellulare di prima generazione e così hanno pensato al club, che oggi conta quasi 30 ragazzi e ragazze.
Il nome – si dice proposto dalla mamma di Logan – deriverebbe da Ned Ludd, un operaio che nel 1799 in Gran Bretagna distrusse un telaio e diede vita ad un movimento che reagì e protestò contro l’introduzione delle macchine nell’industria, considerate la causa della disoccupazione.
L’unica regola del Luditte club è che sono vietati gli smartphone, per cui perfar parte del gruppo devi aver rinunciato ai telefoni di ultima generazione, utilizzando solo telefonini di prima generazione, che non hanno la possibilità di visualizzare video o di installare i social network. Tra gli scopi del club quello di ristabilire dei veri rapporti sociali, quello di vivere di più all’aria aperta e di accorgersi meglio del mondo che si ha intorno, per riscoprire veri rapporti umani.
I membri del Luddite si ritrovano ritrovati spesso al parco, si incontrano fisicamente e cercano di divertirsi con cose semplici: all’inizio hanno confessato che la noia stava per prendere il sopravvento, abituati come erano a giocare e smanettare gli smartphone. Poi però, hanno iniziato ad inventarsi nuove attività con cui passare il tempo libero, dal journaling alla lettura dal disegno artistico al cucito, dalla musica alle attività sportive all’aria aperta.
I giovani membri del Luddite hanno dichiarato di avere scoperto un mondo, una enorme quantità di attività da fare sia da soli che insieme ai coetanei, che hanno confermato li hanno fatti sentire bene e sembra che l’esperienza di questi adolescenti statunitensi si stia diffondendo in tutto il mondo e fra le diverse generazioni. Cosa dicono i teenagers membri del Luddite? Stando alle loro dichiarazioni, sostengono che la cosa più importante è passare il tempo insieme: si incontrano la domenica a Prospect Park, il grande parco davanti alla biblioteca; qualcuno porta con sé un libro, qualcuno i vecchi cellulari a conchiglia, altri persino un’amaca.
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