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Luigi Berlinguer: lo statalismo comunista è fallito, nella scuola più burocrazia che gioia

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Sento ancora “gli ideali comunisti ma la realizzazione statuale del comunismo è fallita: in Italia la cultura comunista è stata statalista”.

A dirlo, il 24 giugno, è stato, Luigi Berlinguer, cugino di Enrico, storico segretario del Pci, nel corso di ‘Soul’, il programma-intervista di Tv2000: secondo Luigi Berlinguer, che è stato anche ministro della pubblica Istruzione, la cultura comunista “si è fondata su un’aspirazione legittima, cioè sull’idea che allo Stato spetti il compito di rimuovere molte delle iniquità presenti nella società. Il problema è che poi siamo diventati iperstatalisti: ci siamo convinti che lo Stato fosse una panacea ma questo non è vero”.

L’ex ministro dell`Istruzione ha ricordato anche la scuola come “il più grande patrimonio del Paese. La scuola in Italia è stata costruita ad immagine e somiglianza dell’amministrazione centrale non tenendo conto dell’impianto educativo. Dentro la scuola abbiamo ereditato la burocrazia dello stato, non l’equità. La scuola è fatica e gioia, adesso invece è poca fatica e zero gioia“.

 

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Berlunguer, che negli ultimi anni ha preso a cuore la causa della cultura musicale a scuola, fa intendere, quindi, che il Comunismo italiano pur avendo governato poco ha comunque influenzato molto l’assetto dell’istruzione pubblica degli ultimi decenni. Rendendola centralista e troppo legata agli schemi. A discapito della fantasia, dell’estro, del talento e dell’arte.

L’ex ministro dell’Istruzione ha quindi parlato di Papa Francesco: “lo considero un genio e di una ricchezza umana impressionante. Lui sta rinnovando enormemente, perché ha capito che il mondo contemporaneo è diverso da quello precedente”.

“Il Papa – ha proseguito – è l’unico che parla continuamente di poveri. Nella vita sociale e politica ci eravamo un po` scordati della povertà. Lui martella, si vede che crede nell’aiuto ai deboli. Ho avuto modo e fortuna di salutarlo. Mi sono messo in fila durante un’udienza del mercoledì. Si è avvicinato a me e mi disse: ‘Io so chi è lei e cosa ha fatto’”.

“Era stato evidentemente istruito da qualche cardinale. Ma nel sentire quelle parole mi è venuto un colpo e mi sono messo a balbettare. È una grande autorità morale e intellettuale”, ha concluso Berlinguer.

 

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