Categorie: Politica scolastica

Luigi Mazza (GaE in ruolo): Fase C fallimentare? Non è così e vi spiego il motivo

Gli Uffici Scolastici regionali hanno quasi tutti comunicato, attraverso appositi decreti, le loro richieste per il potenziamento dell’organico dei docenti suddiviso per province, attraverso i quali si realizzerà la Fase C del piano di immissioni in ruolo previsto dalla Legge n.107/2015, con oltre 55mila cattedre da assegnare, di cui 6.446 riservate al sostegno. 

L’associazione “GaE in ruolo – Non uno di meno” ha raccolto in un unico file – diviso in due parti, nella prima le richieste degli Usr, nella seconda il numero delle domande presentate – i preziosi dati provinciali.

Per approfondire l’argomento, con i possibili scenari che si verranno a costituire per i tanti precari inseriti nelle GaE, abbiamo intervistato Luigi Mazza, il coordinatore nazionale dell’associazione “GaE in ruolo – Non uno di meno”.

 

Entro la fine del 2015, il Miur dovrebbe rendere pubblici i contingenti con le assunzioni da effettuare relative alla fase C: professor Mazza, vi aspettate sorprese?

Al momento, tutto sembra seguire la via che il Miur ha indicato in questi mesi, con le varie fasi che hanno rispettato i tempi previsti. Analizzando i dati scopriamo che tra le richieste degli Usr ed il numero dei docenti che hanno prodotto domanda – di tutte le classi di concorso – c’è un negativo di 1.788 posti, ma dobbiamo sottolineare che la situazione potrebbe essere ben più rosea, perché al totale delle domande effettuate andranno tolti i docenti entrati di ruolo in fase B ed i docenti che, pur passati di ruolo in fase A, non hanno ritirato la domanda (da fonti ufficiose si tratterebbe di circa un migliaio). Quindi ci aspettiamo sì sorprese, ma positive, soprattutto per la secondaria di secondo e primo grado, visto che la primaria, con 13.486 docenti in corsa per il ruolo e 18.133 posti disponibili, verrà totalmente assorbita.

 

Però c’è un disavanzo di quasi 5mila posti?

I posti rimasti verranno dati ai docenti della scuola dell’infanzia, i quali hanno anche l’abilitazione sulla primaria: alcuni dati ufficiosi stimano tra i 4.600 e i 4.800 docenti coinvolti in questo processo, sulle 15mila domande per l’Infanzia. Noi, come associazione, puntiamo all’assunzione di tutti gli insegnanti che hanno prodotto la domanda di immissione in ruolo nel mese di agosto. E per questo stiamo lottando: a tale scopo, abbiam anche lanciato un hashtah, #tuttinruoloinfasec. Pensiamo che vi siano i margini perché a novembre questo avvenga.

 

Secondo lei, la decisione di far richiedere i posti, nel secondo ciclo, su aree disciplinari (graduate) anziché su classi di concorso, porterà grossi scompensi?

La decisione di procedere per aree disciplinari si sta rivelando l’unica percorribile e sicuramente la più efficace, visto che la saturazione di alcune classi di concorso in GaE come la A019, la A032, la A037, la A060, la A346 e parallelamente l’esiguità dei posti disponibili per le stesse, non avrebbe permesso un’assunzione così numerosa di docenti. Le aree disciplinari hanno invece portato ad un equilibrio tra la richiesta degli Uffici scolastici regionali ed i docenti che han presentato domanda. Il dato si evince chiaramente dalla consistenza delle richieste, che portano le classi sature ad avere il maggior numero di posti. Per noi è la soluzione ideale che può davvero portare ad un futuro e tanto atteso esaurimento delle GaE.

 

Ma non c’è il rischio di snaturare la qualità dell’insegnamento, mandando in cattedra docenti di ruolo privi di abilitazione specifica?

Nessun rischio. Innanzitutto perché nessun docente insegnerà una disciplina diversa dalla propria, né verrà impiegato in ambiti non affini alla propria disciplina. Il piano di potenziamento non prevede, infatti, una titolarità di cattedra ma un impiego olistico del docente. L’insegnante assunto nel potenziamento, spazierà su vari ambiti, ambiti fondamentali per garantire una nuova visione della scuola del terzo millennio. I compiti riguarderanno le semplici supplenze, ma anche progetti sulla dispersione scolastica, sull’educazione informatica, finanziaria, giuridica. I docenti assunti in Fase C potranno esser impiegati anche per progetti di orientamento o di integrazione, potranno esser tutor nei progetti scuola-lavoro, e nel caso delle maestre della primaria potranno potenziare il tempo pieno.

 

Quindi tanti docenti assunti con la Fase C non saranno impegnati solo nell’insegnamento tradizionale: si muoveranno a loro agio in questo nuovo ruolo?

Noi docenti delle GaE, i cosiddetti ‘precari storici’, abbiamo esperienza, anni ed anni di insegnamento, passione e tanta voglia di lavorare e sapremo svolgere tutti i compiti che ci verranno affidati con assoluta professionalità. Non intravediamo alcuna problematica, ma solo una doppia chance: una possibilità per noi, che mai nessuno sino ad ora ci aveva dato, di poter chiudere una pagina dolorosa della nostra vita; ed una grande possibilità di arricchimento per gli alunni, che avranno un ventaglio di nuove discipline a disposizione e tanti nuovi insegnanti che porteranno con loro un bagaglio di conoscenze e competenze fondamentali per lo sviluppo intellettuale e sociale dei ragazzi.

 

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Cosa accadrà per le classi di concorso esaurite, prive di candidati nelle GaE e nelle graduatorie di merito?

Da quel che sappiamo i posti disponibili delle classi di concorso prive di candidati, graduatorie di merito e GaE, saranno coperti da ora in poi con assunzioni da concorso. Ricordiamo che le suddette classi esaurite hanno lasciato disponibili circa 6mila posti, che andranno ad aggiungersi al contingente del prossimo concorso. Il movimento ‘GaE in ruolo – Non uno di meno’, sin dal primo momento ha lottato per un completo esaurimento delle GaE e continueremo sino a quando l’ultimo dei suoi iscritti non sarà passato di ruolo. Non dimentichiamo, infatti, i circa 15mila docenti di secondaria di primo e secondo grado, che non hanno prodotto domanda e le circa 15 mila maestre d’infanzia.

 

Come vi spiegate il boom per la A019 alle superiori, riguardanti le discipline giuridiche ed economiche, che ha fatto registrare ben 5.460 richieste?

La classe di concorso A019 è stata la più martoriata negli ultimi 15 anni. Pochi posti, pochi pensionamenti, GaE sature all’inverosimile. Nelle graduatorie ad esaurimento, infatti, ci sono oltre 9mila docenti che senza il potenziamento avrebbero potuto sperare nel ruolo fra 10-15 anni, visto che ogni anno il tour-over prevedeva qualche centinaio di posti. Di questi 9mila, come ha ricordato, ben 5.460 han fatto domanda e gli Usr hanno richiesto 4.297 insegnanti per potenziare le discipline giuridiche ed economiche nelle scuole. Questo è l’esempio della bontà del progetto, perché bisogna uscire dalla schematica idea cattedra uguale disciplina. Il mondo dell’insegnamento non può e non deve essere cementificato, deve essere fluido.

 

Quindi, possiamo dire che con la Buona Scuola è cambiato il mestiere dell’insegnante?

La scuola del terzo millennio chiede competenze e conoscenze diverse, funzionali al mondo contemporaneo. Un docente di A019 è rimasto “bloccato” nelle GaE in attesa di un posto che non arrivava mai perché il suo insegnamento era inserito in poche scuole ed in ambiti ristretti. Adesso, invece, potrà far progetti di Costituzione e Cittadinanza, ad esempio, anche nella secondaria di primo grado, o nella secondaria di secondo grado in istituti dove non era fin ad ora prevista la sua presenza. Secondo me è un grandissimo risultato, un arricchimento totale delle conoscenze e delle esperienze, sia per i docenti che per gli alunni. Ogni docente, di qualsiasi classe di concorso, porterà nel potenziamento una positività alla scuola italiana mai vista prima.

 

Qual è la situazione relativa al sostegno?

La situazione del sostegno è davvero critica. Perché ad un numero crescente di alunni con disabilità non corrisponde un pari numero di docenti che possa assisterli nel percorso scolastico e di vita. Non dimentichiamo che un docente di sostegno non è semplicemente un insegnante, ma racchiude in sé quelle caratteristiche di umanità, coscienza, empatia, fondamentali per l’alunno. Tutti i posti del potenziamento sostegno saranno con ogni probabilità coperti, ma rimarranno tanti altri posti da coprire, ed il numero di supplenze degli ultimi due mesi lo dimostra. Ci auguriamo che al più presto vengano assunti e quindi resi disponibili per le scuole tutti gli insegnanti di sostegno necessari. Nelle GaE, ma anche in seconda fascia, ci sono tanti docenti di sostegno pronti e preparati per entrare nelle classi e dare un contributo fondamentale alla scuola italiana.

 

In conclusione, cosa avrebbe dovuto fare il Miur per evitare le discrepanze emerse dopo l’approvazione della Legge 107/15, come i tanti posti andati persi per mancanza di candidati e gli spostamenti forzati anche di centinaia di chilometri?

Noi non vediamo discrepanze. Il governo ha trovato una situazione della scuola drammatica. E gli esecutivi precedenti avevano proceduto a tagli continui, basta ricordare gli 8 miliardi cancellati nell’epoca Tremonti-Gelmini. Vi è stata una politica continua di precarizzazione, con richieste continue di sacrifici. Gli insegnanti sono rimasti per un decennio a marcire nelle GaE, con l’unica speranza di una supplenza annuale, quando andava bene, o di uno spezzone, e spesso son rimasti senza alcun incarico. Una situazione frustrante dopo laurea, abilitazione (spesso anche più di una), master, corsi di perfezionamento.

 

Però per tanti neo-assunti il prezzo da pagare per il ruolo è stato e sarà un po’ salato…

Oggi a noi precari storici ci offerta la possibilità di chiudere questo terribile periodo: perché finalmente abbiamo la possibilità di passare di ruolo, di essere parte integrante di un progetto scuola. Di sentirci utili al Paese e di dire con forza “mai più precari”. Noi non saremo insegnanti di serie B, saremo insegnanti come tutti gli altri, anzi avremo una marcia in più, frutto della forza e dei sacrifici fatti in anni ed anni di precariato. Noi saremo nuova linfa per la scuola italiana. 

 

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Alessandro Giuliani

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