“La scuola è una priorità molto importante. E io ho chiesto a tutti i ministri dei 28 paesi dell’Unione europea di investire nell’educazione che è il futuro dell’Europa”. Il monito è del commissario europeo per l’istruzione e la cultura, Androulla Vassiliou, che il 10 aprile a Firenze ha lanciato insieme al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, il Programma Erasmus+.
Vassiliou ha tenuto a dire che “bisogna dare ai giovani le capacità di cui hanno bisogno per avere successo nella vita, per trovare un impegno e mantenerlo – ha aggiunto – ed Erasmus+ è, probabilmente il più popolare programma scolastico nell’Unione europea”.
Dopo aver temuto per la permanenza in vita del progetto che in oltre 30 anni ha fatto viaggiare e studiare milioni di studenti e diverse generazioni, sono giunte buone notizie sulla sua conferma. Anzi, sul suo rilancio. È stato calcolato che per i prossimi sette anni Erasmus+ avrà una dotazione complessiva di 14,7 miliardi di euro, il 40% in più rispetto ai programmi precedenti: un programma che secondo Vassiliou è particolarmente importante in un periodo di crisi come quello che stiamo ancora attraversando perché può “dare molte opportunità ai giovani”.
Secondo le stime di settore, saranno circa 330.000 gli studenti italiani che ne beneficeranno entro il 2020: ciò significa che ogni anni circa 50.000 ragazzi avranno la possibilità di studiare in un terra straniera per un periodo medio di sei mesi.
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