Il 20 giugno del 1877 Alexander Graham Bell installava il primo telefono al mondo.
Un’invenzione immensa che avrebbe per sempre cambiato il modo di comunicare anche se all’inizio, come spesso capita, fu sottovalutata.
La storia del telefono è molto interessante perché ricorda quella di altre grandi invenzioni che hanno cambiato il mondo. La madre di Bell infatti così come la donna che sposò, Mabel Hubbard, erano sorde e fin da i suoi primi anni di vita, anche per comunicare con queste due importanti figure della sua vita, Bell si interessò all’acustica e alle applicazioni tecnologiche legate alla comunicazione.
Realizzare il telefono non era un’impresa impossibile: le tecncologie esistavano tutte da circa una trentina di anni: si trattava dunque di metterle insieme nel miglior modo possibile e di risolvere il problema più complesso: quello dell’amplificazione della voce.
Per questo la storia del telefono è piena di inventori di paesi diversi ai quali viene attribuitala realizzazione di questo rivoluzionario apparecchio: in Italia abbiamo Antonio Meucci del quale si dice che avesse brevettato un telefono funzionante già nel 1871 senza però avere avuto i soldi per mantenere attivo il brevetto (anche se la questione è controversa), in Germania ci fu John Phillip Reis che aveva inventato un telefono che funzionava solo quando i contantti erano particolarmente sporchi e invece Reis, aveva sempre tenuto, da bravo tedesco, il suo prototipo pulitissimo e non si era reso conto della sua efficacia; ma si ricorda anche l’americano Elisha Gray che depositò un brevetto solo poche ore dopo quello di Bell.
Insomma a Bell va l’onore di essere riuscito a brevettare per primo questo marchingegno senza peraltro averne appreso appieno il potenziale. In molti sostennero che si trattasse di un giocattolo, mentre il brevetto depositato da Bell divenne ben presto il più prezioso di tutti i tempi.
Certamente questa invenzione non venne per caso. Possiamo dire che fu un visionario: a Bell è attribuita infatti anche l’invenzione del metal detector; ma va detto che in casa sua funzionava una rudimentale aria condizionata e che pensò di utilizzare il campo magnetico per registrare suoni o dati, aprendo di fatto la strada a invenzioni che effettivamente hanno poi segnato il futuro: nastri magnetici, Hard disk o floppy disck.
Certo non fu, come non lo è nessuno essere umano, perfetto e fu figlio del suo tempo: fu vicino al movimento eugenetico e si battè per far diventare legge alcune proposte che oggi paiono (o dovrebbero sembrarci) assurde, come la sterilizzazione obbligatoria di persone che erano (a suo dire) variazioni peggiorative della razza umana.
Ciò non toglie che le sue invenzioni, prime fra tutte il telefono, sono parte integrante della nostra vita. E allora buon compleanno telefono!
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