Il sistema scolastico italiano si è evoluto negli anni, ma ha sempre dato poca importanza agli strumenti in dotazione ai docenti, diventati ormai obsoleti o inesistenti.
Non è un caso se il Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione in Età Evolutiva del Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha condotto, in collaborazione con Hasbro, un progetto di ricerca volto a mettere in luce il valore educativo della manipolazione in campo didattico.
I risultati emersi confermano che l’utilizzo della pasta da modellare in attività scolastiche incrementa notevolmente il livello di creatività e potenzia una modalità di pensiero che favorisce l’apprendimento scolastico.
E allora perché non promuoverla? A maggior ragione se, dati alla mano, l’attività ludico-manipolativa stimola non solo la pianificazione e l’organizzazione delle idee, ma migliora anche la coordinazione dei movimenti, la cognizione spaziale e dona automaticamente un valore ludico all’apprendimento. Insomma, così facendo, i bambini imparano giocando: ecco un’idea per far evolvere e migliorare i servizi scolastici ed educativi italiani.
La creatività, infatti, costituisce un’abilità che la scuola deve favorire all’interno della didattica delle competenze. A dimostrarlo i bambini della Scuola dell’Infanzia e del 2° anno della Scuola Primaria coinvolti dall’Università Cattolica in un training di 30 giorni con la pasta da modellare Play-Doh: al termine del percorso, il team di ricercatori ha riscontrato un incremento del livello di creatività. E non solo, fare lezione con strumenti alternativi stimola l’ampliamento del campo mentale, aiuta i bambini a imparare con più entusiasmo e facilità, affinando la gestione del tempo (ottimizzandolo) e agevolando così l’apprendimento delle nozioni scolastiche.
Come professava la stessa Maria Montessori, nota in tutto il mondo per l’omonimo metodo educativo adottato in migliaia di scuole, “guardare un bambino rende evidente che lo sviluppo della sua mente passa attraverso i suoi movimenti”. La prova più evidente arriva direttamente dai bambini della Scuola Primaria Luigi Einaudi di Milano tramite una video testimonianza che invita tutti a riflettere: oltre ai piccoli studenti che hanno accolto con interesse, curiosità, motivazione ed entusiasmo ogni singola attività sperimentale, le docenti hanno riscontrato notevoli ricadute positive sul processo di insegnamento e apprendimento poiché, coniugando didattica ludica e laboratoriale con alcune discipline, è stato possibile rendere più significativo l’apprendimento degli alunni perché legato alla dimensione operativa del “fare divertendosi”.
Un primissimo passo verso la creazione di un modello, un vero e proprio benchmark che man mano può essere applicato in tutte le scuole dell’infanzia e primarie. Ed è con questo intento che lunedì 16 settembre, in occasione del World Play-Doh Day e della Giornata Nazionale della Creatività, in ben 20 istituti scolastici sparsi per tutto lo Stivale sono in programma laboratori didattici per coinvolgere le classi e stimolare la creatività dei più piccoli. E non finisce qui: al fine di promuovere il valore educativo della pasta da modellare, tutte le scuole dell’infanzia o dei primi anni di scuola primaria possono partecipare al divertente concorso educativo “Il mondo che vorrei“. Basta preparare degli elaborati creativi che raccontino e mostrino come i bambini immaginano e rappresentano il loro mondo ideale plasmandolo con la pasta da modellare. Con pochi click su Play-Doh è possibile reperire tutte le informazioni del caso, compreso il kit didattico pensato apposta per tutti quei docenti, genitori o piccoli alunni pronti a mettere alla prova la loro creatività.
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