Difficoltà nelle relazioni interpersonali, nella gestione delle emozioni, depressione e di ansia. Queste sono alcune delle conseguenze sui ragazzi che sembrano portare l’uso eccessivo dei social media, evidenziati dalla ricerca condotta da Hbsc Italia.
Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children)si occupa da anni dei comportamenti collegati alla salute dei giovani in età scolare, studiando in particolare la qualità della vita degli adolescenti in rapporto al benessere, contesto familiare, contesto scolastico e uso dei Social Media.
La ricerca, giunta alla sua quinta edizione, ha interessato oltre 58 mila ragazzi tra gli 11 e i 13 anni.
I risultati evidenziano un uso problematico dei social soprattutto per le femmine di 13 anni. Oltre il 40 per cento dei ragazzi intervistati ha dichiarato di aver provato senza esito di passare meno tempo sui social media, cosi come la stessa percentuale di ragazzi ha ammesso di averli utilizzati per scappare dai sentimenti negativi. Circa il 20 per cento utilizza i Social invece, per conoscere e fare amicizia con persone conosciute su Internet.
La ricerca ha evidenziato anche una percezione della qualità della vita molto alta da parte degli intervistati, una buona relazione con amici e con gli insegnanti, ma anche abitudini familiari sbagliate: ad esempio il 30% non fa la prima colazione nei giorni di scuola, solo il 10% svolge almeno un’ora quotidiana di attività motoria e addirittura il 25 per cento passa due ore al giorno davanti alla TV.
È importate quindi porre attenzione sull’uso che gli adolescenti possono fare di questi mezzi: scuola, genitori e ogni altro tipo di educatore devono lavorare tutti insieme per promuovere un uso responsabile dei Social Network ed evitare conseguenze sulla salute psico fisica dei ragazzi.
Anche se non è ancora riconosciuta come una vera e propria “dipendenza comportamentale”, di certo l’uso dei Social Network è talmente permeato nella nostra vita quotidiana che di sicuro non si possono sottovalutare i possibili effetti sul benessere degli utilizzatori, come ad esempio scarsa concentrazione sugli impegni scolastici e conflitti interpersonali più elevati.
A preoccupare maggiormente è quando l’uso di Facebook è caratterizzato dalla preferenza per le interazioni sociali on line rispetto a quelle di persona e all’uso compulsivo dello stesso con forti difficoltà nelle normali relazioni sociali ed interpersonali.
In un’altra ricerca dello scorso anno, che ha coinvolto 27 mila utenti di Facebook, gli utenti che usano il Social in maniera più problematica sono a rischio di stress Psicologico quali ansia e di depressione, livelli più bassi di felicità.
Non sembra invece, esserci un legame tra questi effetti negativi e la durata dell’utilizzo degli stessi.
È infatti verosimile che la maggior parte delle persone che usano molto spesso internet e i social, in generale, ne facciano un uso positivo e funzionale (ad esempio, per ragioni accademiche e lavorative) e non soffrano dei sintomi tipici delle dipendenze.
Di certo non va sottovalutato l’impatto dei Social sulla nostra vita quotidiana fin dai primi anni dell’adolescenza. Gli esperti suggeriscono la necessità di porre in ogni caso , maggiore attenzione sui primi segnali di un utilizzo non positivo di questi strumenti, così come è assolutamente importante educare i ragazzi a farne un uso responsabile. Obiettivo della Scuola è quello di migliorare la qualità dell’uso dei Social già dai primi anni scolastici cosi da prevenire e far crescere ragazzi consapevoli e formati, piuttosto che proibire e tentare di diminuirne l’uso.
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