I lettori ci scrivono

L’uso sconsiderato dei cellulari a scuola e non solo

La scorsa settimana il ministro Valditara nell’ambito della manifestazione Salute Direzione Nord ancora una volta ha voluto esprimere la sua posizione in merito all’uso indiscriminato del cellulare tra i ragazzi di oggi.

Indubbiamente siamo a conoscenza di quanto l’utilizzo del computer inserito tra le materie di studio stia diventando necessario e indispensabile fin dalla scuola primaria.

Gradualmente l’alunno acquisisce specifiche capacità e competenze che saranno alla base del suo lavoro futuro.

Ed è giusto che l’alunno possa continuare anche a casa ad utilizzare un PC per gli approfondimenti.

 A mio parere questo è ciò che si deve garantire ai ragazzi e niente di più; dare la possibilità a un bambino di dieci anni di utilizzare ogni giorno oltre al PC anche un cellulare “personale” per un lungo periodo di tempo è deleterio per la sua salute fisica e mentale.

Valditara asserisce che il suo uso non aiuta nello studio, diminuisce le prestazioni degli studenti e incide sulle capacità di memorizzazione e di attenzione.

Io aggiungerei altro.

L’utilizzo sconsiderato che i ragazzi faranno del cellulare durante il periodo delle vacanze sarà ancor più deleterio perché toglierà loro la possibilità di vivere l’estate liberamente, di stare con gli amici non in modo virtuale, di muoversi, di ritrovarsi in gruppo, di parlare, di discutere, di giocare.

Osservavo in questi giorni due ragazzini, un ragazzo e una ragazza seduti su un muretto di fronte a casa mia. Sono stati insieme per più di un’ora; si davano le spalle, non parlavano né si guardavano. Ognuno dei due sorrideva ma non all’altro, al proprio cellulare.

Dopo circa un’ora se ne sono andati tenendosi per mano, sempre con la testa china sul cellulare, sorridendo.

Certamente qualcuno dirà che questo è stato un episodio sporadico, ma temo che non lo sia, temo che la presenza del cellulare stia in qualche modo incrinando sempre di più anche i rapporti tra le coppie di oggi.

Non sono una psicologa e neppure una sessuologa, ma mi chiedo ” Quanto può incidere in modo negativo la presenza continua del cellulare tra le coppie di oggi giovani e meno giovani?

E c’è un altra aspetto legato a mio parere all’uso scorretto delle nuove tecnologie. Ho notato che nell’aula dell’asilo nido frequentato da mio nipote è presente un enorme televisore che trasmette cartoni animati e fiabe in parecchi momenti della giornata.

Come è logico che sia i bambini sono estremamente attratti dalle immagini che passano e i più sono seduti sul tappeto, ipnotizzati davanti allo schermo.

Proprio in questi giorni ho letto che la voce dell’insegnante soprattutto durante i primi anni della scuola dell’infanzia è fondamentale. Il bambino non solo pende dalle sue labbra, ma ascoltando la sua voce, ne riconosce il ritmo, il timbro, la modulazione ed è indotto all’ascolto.

Sapere che la voce narrante di una fiaba provenga dallo schermo freddo di un televisore che fa da insegnante lascia molta amarezza.

Perché non raccontare ai bambini seduti in cerchio una bella fiaba?

Perché non dare loro la possibilità di immaginare e ricreare con la mente luoghi e personaggi della storia?

Mirella Rigamonti

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