“Invece di fare battaglie anacronistiche nel nome di una specialità che, di fatto, non esiste più, la politica regionale dovrebbe attivarsi per ottenere tutte le competenze primarie ed esclusive in materia di istruzione. Questo è un risultato importante da conquistare. Solo in questo modo potremo assumerci tutta la responsabilità nella costruzione di una scuola migliore per i giovani del Friuli Venezia Giulia”.
Per il MoVimento 5 Stelle, “al di là degli intenti meritevoli di risparmio di spesa pubblica e di ottimizzazione dell’organizzazione sul territorio, bisogna chiedersi soprattutto se questo provvedimento sia in grado di portare a un reale miglioramento del servizio erogato agli studenti e alle loro famiglie”.
Una riproposizione dunque di quanto da tempo si dice e si promette, quello cioè del federalismo scolastico, mentre la modifica del titolo V della Costituzione ha creato finora solo intralci e ricorsi alla Corte costituzionale.
Parlare inoltre di specificità di ogni singola Regione solo per mantenere gli Usr appare oggettivamente anacronistico, mentre invece il vero problema sono i disagi e gli impigli che il personale e le singole scuole dovranno sopportare nel caso degli accorpamenti paventati. Ma il fatto ancora più strano riguarda il fatto che simili e drastiche scelte, come gli accorpamenti degli Usr, da parte del Governo non abbiano tenuto in conto un minimo di concertazione e non solo con le singole presidenze regionali, ma anche coi rappresentanti del personale delle scuole, che come sempre rimane l’ultima ruota dell’ultimo carro.
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