“Continuano gli effetti nefasti della legge sulla scuola voluta da Renzi. Da qui a 10 giorni 55mila docenti precari saranno costretti a decidere alla cieca il loro futuro: se accettare la nomina, assegnata con procedure dove non c’è traccia di trasparenza e che assomigliano a una roulette russa, oppure rifiutarla con il risultato di essere esclusi dalle graduatorie di merito e ad esaurimento”. Lo affermano i parlamentari M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.
“Ad oggi – continuano – non è dato sapere quante proposte di assunzioni realmente il Miur abbia inviato e se queste corrispondano in termini numerici alle effettive esigenze segnalate dalle scuole. Il rischio è che siano molto meno delle 55mila sbandierate dal governo e soprattutto che non ci sia corrispondenza tra le classi di concorso su cui i docenti sono abilitati e le attività didattiche che servirebbero alle scuole. Un pasticcio fatto di mille opacità che produrrà inevitabilmente una valanga di ricorsi e che purtroppo avevamo previsto, tanto da inviare una lettera all’Anac proprio per chiedere che il Ministero rispettasse le norme sulla trasparenza e pubblicasse tutti gli elenchi delle graduatorie nella fase B e C. Lettera alla quale non abbiamo mai avuto risposta”.
“Accadrà che i precari assunti nella ultima fase del Piano – concludono i parlamentari M5S -, saranno pedine a disposizione del dirigente scolastico, con la possibilità di ritrovarsi ad insegnare materie per cui non sono abilitati. Questo non significa cambiare la scuola italiana, ma affossarla definitivamente”.
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