Categorie: Politica scolastica

M5S attacca: “La riforma delle classi di concorso è un colabrodo”

“Alleconseguenze degli errori e delle sciatterie con tenute nella Legge 107 si aggiunge anche la Riforma delle classi di concorso: un vero colabrodo viste le innumerevoli criticità che emergono. Fra tutte, l’esclusione dei periti informatici dal prossimo concorso a cattedra. Con questo ‘riordino’ infatti, la materia ‘Laboratorio di Tecnologie Informatiche Primo biennio degli Istituti Tecnici’ non è più prevista, né nella nuova classe di concorso B16 né in altra classe. E si tratta solo di una delle contraddizioni figlie di un governo bipolare che prima parla di digitalizzazione nelle scuole e poi taglia le discipline ad essa afferenti”.

Lo affermano i deputati del M5S incommissione Cultura commentando l’interrogazione rivolta al Miur a prima firma Maria Marzana. 

“Altro esempio di assurdità nel riordinodelle classi di concorso riguarda la classe A59 ‘Tecniche di accompagnamento alla danza e teoria e pratica musicale per la danza’ nella quale è stato tagliato del 70% l’insegnamento di Tecnica della danza. Conseguenza di questa anomalia è, oltre alla riduzione del monte orario dei pianisti, la messa in discussione della qualità didattica del liceo coreutico.

A causa dell’accorpamento dissennato dialcune classi di concorso, specie quello effettuato per la classe B14 ‘Laboratori di scienze e tecnologie delle costruzioni’, gli aspiranti docenti dovranno nel prossimo concorso dovranno affrontare materie mai studiate nel proprio percorso di studi. Come se non bastasse, la stessa classe di concorso non prevede più l’ITP in geologia e tecnologia per la gestione del territorio e dell’ambiente,precludendo così le già depauperate attività di laboratorio. Sono spariti inoltre diversi titoli di accesso, che precluderanno la possibilità di accedere ai prossimi corsi abilitanti, e una serie di lauree umanistiche.

Oltre alle storture perpetrate ai dannidelle vecchie classi di concorso, si aggiungono incongruenze anche per le classi appena istituite. E’ il caso della A23, ‘Lingua italiana per discenti di lingua straniera’, per la quale il titolo di specializzazione riconosciuto dal MIUR non è sufficiente a garantire l’accesso nella classe. Il ministro Giannini ha fatto troppa confusione e persino il Consiglio Nazionale Universitario, dopo la pubblicazione del Regolamento, ha rilevato come siano tante le criticità da correggere. Insomma, i tentativi di dissuadere il ministero ad andare dritto per dritto non sono mancati. Altro che andare ‘avanti come treni’: ‘avanti come muli’”.

Redazione

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