In un’intervista Il Mattino, Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento Cinque Stelle, parla del reddito di cittadinanza. In particolare balza all’occhio un particolare. Di Maio afferma che “una volta trovato, anche su base nazionale, un lavoro confacente alle caratteristiche del cittadino – dice – non si potrà rifiutare la proposta, pena la perdita immediata del sussidio”.
Si dovrebbe quindi essere pronti a partire per l’altro capo dell’Italia.
“Nulla da aggiungere se non fosse che lo stesso M5S aveva più volte parlato di deportazione in massa di fronte alla necessità che gli insegnanti si spostassero di regione per poter passare di ruolo, dopo l’approvazione della legge 107”, così come segnala Linkiesta.
Dunque, se un docente di Milano trova un impiego a Catania dovrà andare a lavorare a Catania. Ciò potrebbe non essere la fine del mondo. Interessante notare, però, che invece finirebbe deportato, direbbero i grillini, se si trattasse di una docente assunta dalla Legge 107.
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