E’ dal lontano luglio del 2013 che il cittadino portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera, Luigi Gallo, è in attesa di risposta in merito ad una interrogazione indirizzata al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per conoscere quali provvedimenti, misure ed interventi urgenti, questi, intenda attuare nei confronti di dirigenti, funzionari, collaboratori e consulenti indagati, del Ministero a lui afferente, al fine di tutelare nell’interesse pubblico la trasparenza e l’autorevolezza del Ministero coinvolto in nome delle istituzioni tutte.
Il Ministero, dal canto suo, ha fatto sapere che provvederà a rispondere entro 60 giorni all’interrogazione in oggetto.
“Questa vicenda, oramai, perdura da anni.
E’ assurdo – afferma il deputato Gallo – che il Ministro continui a prendere tempo per fare chiarezza su cosa accada realmente all’interno del MIUR. Si è fatto presente nell’interrogazione, come il Ministero abbia utilizzato svariati miliardi di euro in modo poco trasparente soprattutto nel campo della ricerca, dirottando, in modo pilotato, o creando, ad hoc, specifiche imprese per l’assegnazione di contributi comunitari e fondi ordinari. Allo stesso modo si è fatto riferimento allo scandalo delle «Pillole del sapere», come riportato da giornali e TV, ove nel dicembre 2011, mentre il Governo si preparava a tagliare fondi a scuola e istruzione per centinaia di milioni di euro, il Ministero dell’Istruzione commissionava dei video didattici della durata di 2-3 minuti, per un importo di 40.000 euro cadauno a fronte di un costo singolo reale di produzione variabile tra i 1.000 ed i 3.000 euro”.
E’ assurdo – afferma il deputato Gallo – che il Ministro continui a prendere tempo per fare chiarezza su cosa accada realmente all’interno del MIUR. Si è fatto presente nell’interrogazione, come il Ministero abbia utilizzato svariati miliardi di euro in modo poco trasparente soprattutto nel campo della ricerca, dirottando, in modo pilotato, o creando, ad hoc, specifiche imprese per l’assegnazione di contributi comunitari e fondi ordinari. Allo stesso modo si è fatto riferimento allo scandalo delle «Pillole del sapere», come riportato da giornali e TV, ove nel dicembre 2011, mentre il Governo si preparava a tagliare fondi a scuola e istruzione per centinaia di milioni di euro, il Ministero dell’Istruzione commissionava dei video didattici della durata di 2-3 minuti, per un importo di 40.000 euro cadauno a fronte di un costo singolo reale di produzione variabile tra i 1.000 ed i 3.000 euro”.