Il Movimento 5 Stelle attacca la riforma della scuola approvata lo scorso luglio, puntando l’attenzione sulle immissioni in corso, che stanno generando confusione.
“Spacciata come la riforma della ‘buona scuola’, quella di Renzi e della Giannini si sta rivelando per ciò che è: un castello di carte che, giorno dopo giorno, crolla sotto il peso della realtà e che a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico getta in un caos senza fine insegnanti, studenti e famiglie”. Lo affermano i parlamentari del M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.
“A sferrare l’ultimo colpo a questa legge fallimentare – proseguono – è il Consiglio di Stato che prevede l’inserimento di quasi 1900 diplomati magistrali, che avevano fatto ricorso, nelle Graduatorie ad esaurimento e quindi la loro partecipazione al piano di assunzioni in corso.
Durante l’esame del DDL scuola più volte avevamo fatto presente al governo la necessità e l’urgenza di includere anche questa categoria di docenti precari, abbiamo presentato emendamenti e interrogazioni a riguardo, ma la risposta è stata il solito muro di arroganza e incompetenza.
“Così, dopo il caos del folle meccanismo per l’assegnazione delle cattedre, con i docenti costretti a spostarsi da Sud a Nord pur di lavorare, ora ci ritroviamo alle prese con questo nuovo pasticcio.
L’unica cosa sensata è fermare questa legge incostituzionale, facendo ricorso alla Consulta.
In tal senso – concludono i parlamentari – il M5S si è già attivato con una serie di mozioni presentate nei Consigli Regionali in cui siamo presenti: in Puglia il documento è stato già approvato mentre oggi pomeriggio è previsto il voto nel Consiglio Regionale del Veneto”.