Luigi di Maio (M5S) ha dichiarato che sui test che si sono svolti lo scorso 9 settembre 2013 sarebbe necessario svolgere alcune valutazioni in ordine alla opportunità di prevedere il numero chiuso e il conseguente svolgimento di test d’ingresso intorno ai quali sta nascendo un vero e proprio business con particolare riferimento al fiorire di una serie di test di orientamento che non garantiscono l’accesso alla facoltà, ma comportano una lunga serie di spese in capo agli studenti. Inoltre la previsione del numero chiuso, peraltro, non risponde ad alcuna ragione di ordine accademico, ma a ragioni di ordine esclusivamente economico: diminuire gli studenti significa innanzitutto ridurre il corpo docente”. “In particolare, sono giunte reiterate segnalazioni di una pratica particolarmente incresciosa consistente nel far partecipare un candidato «finto e prezzolato» al posto del candidato reale sostituendo la fotografia nel documento di riconoscimento, in cambio di alcune decine di migliaia di euro, per superare il test d’ingresso; un ulteriore elemento di criticità dei test che si sono svolti poche settimane fa riguarda l’eliminazione del cosiddetto «bonus maturità» e molti studenti minacciano di adire le vie legali per veder tutelato il loro legittimo affidamento; inoltre, sempre con riferimento alla prova di quest’anno presso la facoltà di medicina dell’università di Napoli, è stato segnalato che nell’ultima sessione i plichi sarebbero arrivati nelle aule già aperti e gli addetti alla vigilanza, che sarebbero stati dei non vedenti, non avrebbero potuto rendersi conto di questo grave fatto; occorre a questo proposito segnalare che, secondo quanto denunciato dall’Unione degli universitari, si sono registrate ‘gravi irregolarità ad Ancona e Firenze, ma segnalazioni anche per Napoli, Roma, Salerno, Pisa, Catanzaro, Padova e Chieti’; ad esempio, – precisa Di Maio – sono pervenute segnalazioni di irregolarità concernenti sia la fase dello svolgimento della prova che la successiva fase della correzione.
In particolare, tali segnalazioni riguardano l’utilizzo di una serie di espedienti finalizzati a non garantire l’anonimato dei candidati e dei moduli per le risposte, nonché alla disparità di trattamento dei candidati stessi; secondo le dichiarazioni di Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’UDU, ‘è assurdo che nella maggior parte dei test, sia stato leso il criterio dell’anonimato facendo mettere agli studenti la carta d’identità sul banco, o addirittura facendo portare una targhetta con nome e cognome sulla maglietta: in quanto concorso pubblico, il test dovrebbe restare completamente anonimo senza possibilità di collegare in nessun istante il nome del candidato con il codice del compito. Lo denunciamo con forza perché è proprio in queste pieghe procedurali che si nascondono le scientifiche irregolarità che alterano i test. Ancora una volta l’ennesima dimostrazione che l’intera procedura non è lineare, tutto a discapito degli studenti, una vera ingiustizia”.
“È paradossale che la decisione del Governo per l’abolizione del bonus di maturità arrivi così tardiva quando sono mesi che ripetiamo come l’unica soluzione per risolvere il problema di quel bonus iniquo fosse l’abolizione totale: solo dopo il nostro annuncio di un maxi ricorso contro il bonus il Governo ha fatto un passo indietro. Ma ora bisogna tutelare anche chi verrà penalizzato dal cambio di regole in corsa. È ormai palese a tutti che il numero chiuso non è giusto, non è sensato e non è più sostenibile. La verità è che finché si porranno sbarramenti e blocchi all’accesso all’università continueranno le ingiustizie e quindi continuerà la nostra azione di sindacato studentesco, dalle mobilitazioni ai ricorsi. L’unica possibile via è il definitivo superamento del numero chiuso e speriamo che il Ministro, il Governo e tutto il Parlamento comincino finalmente ad ascoltarci – dice Di Maio concludendo – quale sia l’orientamento del ministro interrogato in merito al principio del numero chiuso , anche alla luce delle conseguenze sopraesposte; se il Governo sia a conoscenza di quanto avvenuto presso l’Ateneo partenopeo in occasione degli ultimi test d’ingresso per la facoltà di medicina e più in generale nelle facoltà segnalate dalla denuncia dall’Udu e quali provvedimenti intenda assumere il Ministro per ripristinare la correttezza delle procedure di accesso alle facoltà a numero chiuso, anche valutando concretamente la possibilità di ripetere i test che si rivelassero irregolari”.
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