Introdurre nella scuola media e superiore l’insegnamento di educazione sentimentale e sessuale a partire dall’anno scolastico 2014-2015.
A proporlo è un emendamento presentato dal M5s al dl Istruzione in esame, in sede referente, in commissione Cultura alla Camera.
L’obiettivo perseguito è “il superamento dei pregiudizi sul genere di appartenenza, capaci di motivare o giustificare la violenza e la discriminazione di un genere sull’altro, e il cambiamento dei modelli sociali con la conseguente affermazione della scuola secondaria di primo e secondo grado come spazio d’inclusione, d’apprendimento e di crescita educativa”.
Le lezioni, previste per un’ora alla settimana, andrebbero a integrare l’orario scolastico annuale obbligatorio.
Questo è quanto riferisce l’agenzia Public Policy, mentre ancora una volta alla scuola verrebbe addossato un ulteriore fardello tra le tante “educazioni” a cui deve badare e per le quali trovare competenze e attenzione. Infatti argomenti tanto delicati e sensibili hanno bisogno di personale specializzato che invece, se la “materia” fosse implementata senza le dovute cautele, si rischierebbe di cercare con approssimazione, ingolfando magari ulteriormente l’area dei precari
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