“Poche scuole hanno aderito al progetto GARR-X Progress rivolto alle quattro ragioni del sud, che porterà un’infrastruttura digitale integrata sul territorio e negli istituti. Il termine ultimo per la spesa dei fondi europei a esso destinati scadono il 31 marzo 2015 e, su 269 scuole coinvolte, solo 40 istituti scolastici hanno aderito al bando entro i termini stabiliti. Chiediamo al ministro Giannini di fare il possibile per concedere una proroga. In caso contrario sarà un flop e andranno in fumo milioni di euro”.
“Ricordiamo che GARR-X Progress è un progetto gestito dal Consortium GARR (Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti della Ricerca) finanziato dal MIUR attraverso fondi strutturali europei con il quale si intende realizzare un’infrastruttura digitale integrata sul territorio delle quattro Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia).
L’infrastruttura comprenderà una rete di nuova generazione completamente in fibra ottica che consentirà non solo di offrire un’elevata qualità del collegamento, ma anche una serie di servizi aggiuntivi utili, tra l’altro, per realizzare gli obiettivi dell’Agenda Digitale per l’istruzione, avvicinando le scuole – soprattutto gli istituti superiori -, al mondo dell’università e della ricerca, stimolando lo scambio tra queste realtà e favorendo l’orientamento universitario e lavorativo.
Al progetto sono stati destinati ben 46,5 milioni di euro, di cui l’80% è stato erogato già al soggetto attuatore GARR.
A frenare l’adesione degli istituti in molti casi la scarsa sensibilità dei dirigenti scolastici nei confronti delle potenzialità della banda larga, per alcuni istituti è stata tuttavia la quota di manutenzione annua a risultare uno dei maggiori deterrenti rispetto all’adesione al progetto.
A questo punto serve intervenire il prima possibile, per scongiurare il rischio del mancato utilizzo di questi fondi. Il Miur deve sensibilizzare e supportate, anche con proprie risorse, le scuole che intendono connettersi ad internet ad alta velocità. Perdere quest’occasione in un Paese, qual è l’Italia, che è fanalino di coda in Europa nello sviluppo della banda larga e ultralarga, sarebbe un errore macroscopico”.
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