“Per i lavoratori del comparto scuola che hanno maturato i requisiti per la pensione nell’anno scolastico 2011/12, ma che sono rimasti imbrigliati dentro le maglie della Riforma Fornero, non si può ancora parlare di uscita dal porto delle nebbie”, dice la deputata delle 5 Stelle.
“E’ di ieri la dichiarazione del Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, la quale, durante l’audizione presso le commissioni Cultura riunite di Camera e Senato, ha reso noto che la platea dei soggetti interessati non supera le 3000 unità e che, nell’ipotesi più onerosa, i fondi necessari per coprire il trattamento di quiescenza del personale scolastico coinvolto nell’errore tecnico ammontano a circa 103 milioni di euro.
Viene dunque categoricamente smentito il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Carlo Dell’Aringa il quale, intervenuto poco prima del ministro Carrozza in Commissione Lavoro della Camera, non era stato in grado di fornire dati certi sui lavoratori del comparto scuola interessati, snocciolando cifre spropositate (9 mila unità) fornite dall’Inps.
“Sinceramente, sorge il sospetto che dietro questo balletto di cifre e di pareri discordi si annidi una certa riluttanza nell’affrontare la questione in tempi brevi”, “Tra l’altro – aggiunge Marzana – si è già in grave ritardo, dal momento che i lavoratori in questione sarebbero dovuti andare in pensione all’inizio del precedente anno scolastico”.
“La richiesta avanzata dal sottosegretario Dell’Aringa per l’istituzione di un tavolo tecnico, assieme a Inps e Miur, allo scopo di definire le modalità di calcolo per risalire al numero di persone coinvolte – continua la deputata M5S -, non fa altro che dilatare i tempi. Questo ci lascia francamente interdetti, dal momento che la questione ‘Quota 96’ è stata posta all’attenzione già nella precedente legislatura e – conclude Marzana – sarebbe quindi giunto il momento di arrivare concretamente alla sua soluzione”.
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