“La firma del Capo dello Stato sulla riforma della scuola ci addolora. E addolora soprattutto gli studenti e i tanti docenti che in questi mesi hanno cercato di far sentire inutilmente la propria voce, anche con lo sciopero della fame, ma che questo governo non ha mai voluto prendere in considerazione. Avremmo voluto che almeno una personalità come Mattarella, che pure da giudice costituzionale ha affrontato da vicino il tema del precariato nel mondo dell’insegnamento, prestasse ascolto al loro grido di dolore”.
Lo affermano i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle.
“Oggi – continuano – il nostro Paese si ritrova con una legge che smantella la scuola pubblica italiana e che secondo noi ha diversi profili di incostituzionalità: la riforma prende il peggio del mondo aziendalistico, crea disuguaglianze e discriminazione, docenti di serie A e di serie B, traccia un solco tra scuole privilegiate e altre destinate a rimanere in fondo alla classifica, cancella la meritocrazia e toglie soldi alla scuola pubblica per darli a quelle private paritarie. Una riforma, in sintesi, che offende la Nostra Costituzione, dopo aver offeso l’intero mondo della scuola e il Parlamento”.