“Quando proponiamo una maggiore vicinanza delle istituzioni alle scuole non pensiamo certo a ministri in carne e ossa che vanno a fare passerella per l’apertura del nuovo anno. Ai gesti simbolico-propagandistici la politica parlante ci ha abituato, fino allo sfinimento. Quello che manca, piuttosto, sono le azioni concrete e, anche per questo nuovo anno scolastico, di novità in positivo per il comparto dell’istruzione non ce ne sono. Questo è il dato di fatto”.
“Per quanto riguarda il problema del precariato degli insegnanti, il M5S ha una proposta che affronta in modo definitivo i guasti creati dalla politica nell’ultimo decennio, con un piano di stabilizzazione dal 2015 al 2020 di tutti i docenti che con sacrificio hanno acquisito titoli post laurea per insegnare, superando anche dure selezioni. Premettendo che le coperture per le assunzioni promesse dal Governo sono tutte da verificare nei prossimi mesi, quando davvero sui faranno i conti con l’oste, ad oggi i problemi della scuola restano tutti al loro posto. Le classi italiane continuano ad essere sovraffollate, con conseguenze negative sulla qualità della didattica e in spregio alle norme per la sicurezza, la dispersione scolastica ha raggiunto livelli allarmanti ed endemici, il costo dei libri è un macigno per le tasche delle famiglie ( e solo grazie alla nostra misura sui libri digitali è stata data almeno una boccata d’ossigeno), gli strumenti didattici di molti istituti sono obsoleti. Rispetto a queste e altre questioni il governo al momento non ha ancora risposto, se non a chiacchiere. Si attende la prova dei fatti: noi siamo pronti ad avanzare le nostre proposte”.