“Mai abbiamo visto il ‘partito delle paritarie’, che in Parlamento siede tra i banchi di maggioranza e opposizione, scaldarsi e indignarsi così come ha fatto per il caso Ici-Livorno per mancate azioni di sostegno del Governo nei confronti della scuola pubblica statale. Adesso, con la precisazione della Cassazione attraverso il primo presidente Giorgio Santacroce, quel partito può tirare un sospiro di sollievo ma resta il dato di fondo: in Italia le scuole paritarie usufruiscono di un regime di agevolazioni e privilegi di cui godono solo attraverso l’aggiramento della Costituzione”.
Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato.
“Il Governo ogni anno finanzia le scuole paritarie con 500 milioni di euro ai quali adesso, con il Ddl Istruzione, si aggiungono 182 milioni di sgravi fiscali per l’iscrizione in quegli istituti. Ricordiamo anche che, in base all’articolo 33 della Costituzione, le scuole privatesono realtà che non devono avere oneri per lo Stato.
Un principio bypassato insolentemente da tutti i partiti e governi che si sono succeduti in questi ultimi 15 anni. Tutto questo mentre le scuole pubbliche troppo spesso sono sporche, cadono a pezzi, non hanno a disposizione il materiale didattico necessario, ospitano gli studenti in classi sovraffollate. Si tratta di una precisa strategia che ha l’obiettivo di incentivare sempre di più il privato e di creare un istruzione di basso livello per molti e di élite per pochi.
Tutto questo ci racconta di un Paese nel quale il rispetto delle regole vale solo per alcuni: i più forti qualche ‘santoin paradiso’ che tuteli i loro interessi lo trovano sempre. A tutti gli altri restano solo i doveri e qualche briciola”.
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